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Giornata di televisione in America

Ieri ho guardato un po' di televisione, perche' il tempo era brutto e non era il caso di uscire di casa. Ho visto i dibattiti dei democratici e dei repubblicani nel New Hampshire e cercato di capire come i media stanno coprendo le elezioni presidenziali negli USA.

Lato democratico, Obama sembra essere decollato e Hillary non sa piu' come fermarlo. Oramai e' un'onda che travolge tutti, ed e' incredibile come in uno stato bianco e conservatore come l'Iowa, Obama sia riuscito a battare Hillary e ora e' anche in vantaggio in un altro stato a maggioranza bianca come il New Hampshire. Quando ascolti Obama capisci perche' vince: sembra parlare con il cuore, non attacca mai l'avversario, guarda al futuro, cerca di unire l'America con un messaggio di rinnovamento e di speranza.

Hillary invece punta a screditare Obama, facendolo passare come non preparato ad essere presidente, mentre lei ha gia' dimostrato sul campo di poterlo essere dal primo giorno. Dal punto di vista delle idee, tutti i candidati democratici sono d'accordo ad estendere il welfare, ritirare le truppe dall'Iraq, alzare le tasse ai ricchi, e ricostruire la classe media che ha sofferto in questi anni. Obama in piu' parla di ridurre il potere delle lobby a Washington, Hillary un po' meno, perche' un po' di soldi li riceve anche dalle lobby.

Una delle domande piu' interessanti, che fa capire lo stato d'animo dell'America, e' come si comporterebbe il nuovo presidente quando una citta' Americana sara' attaccata da terroristi con una bomba atomica, una di quelle che si trasportano in una valigetta; la domanda non e' "se", ma "quando"!

Lato repubblicano, la situazione e' meno chiara, i candidati non si sopportano, e il dibattito che ne risulta e' molto piu' acceso. Tranne Ron Paul, sono tutti d'accordo a rimanere in Iraq, tutti difendono l'operato di Bush, perche' l'America e' attaccata dai Jidaisti ed ha il diritto di difendersi anche attaccando per prima (come in Iraq). L'America deve rimanere la nazione piu' forte al mondo e per questo deve aumentare il numero dei soldati. Tutti i candidati repubblicani sono per ridurre le tasse, ridurre lo stato federale al minimo, e combattere l'inflazione.

Ron Paul e' l'unico che dice che e' assurdo spendere piu' di mille miliardi in Iraq mentre la situazione economica del paese peggiora, anche per l'esplosione della bolla del mercato immobiliare, che lui aveva previsto nel 2002. Dice che la FED e' fuori dal controllo dei cittadini, che decide di inondare di denaro il mercato senza controllo, e che e' questo che genera l'inflazione.

Ron Paul e' una voce stonata all'interno del dibattito repubblicano, ma ha ottenuto comunque il 10 percento in Iowa.  Pero' la FOX non lo ha invitato ad un dibattito per il New Hampshire, scatenando la protesta dello stesso partito repubblicano (e dei sostenitori di Ron Paul); gli altri candidati repubblicani pero' il dibattito lo hanno fatto comunque. Fortuna che CNN abbia trasmesso un altro dibattito, al quale partecipava anche Ron Paul (quello che ho visto io).

Pare assurdo, ma un network televisivo puo' decidere di non invitare un candidato alla presidenza. Di FOX non si parla un gran bene, basta fare un giro sui blog per vedere che il network e' accusato di manipolare l'informazione. Questo del controllo dei media da parte delle corporation e' un problema non solo italiano. Fortuna che c'e' l'Internet per tenere traccia di tutto.

Il post sta diventando troppo lungo, ma sarebbe bello parlare di che cosa si scatenera' invece quando si inizia sul serio e lo scontro sara' fra il democratico e il repubblicano. Sono pronti i migliori guru dei media (molti anche  esperti nella disinformazione); stanno scaldando i motori per trovare il modo di screditare l'avversario.

E intanto, per la prima volta da 100 anni, il tenore di vita in Gran Bretagna ha superato quello dell'America. Non e' un caso che gli americani vogliano il cambiamento.