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Ricercatori e imprenditori

Sono due mondi che non si parlano molto, non solo in Italia, ma un po' dovunque.

Quest'articolo "The VC, the professor and the Valley of Death" lo condivido pienamente. Ci sono parecchie innovazioni nei centri di ricerca nel mondo che sarebbero pronte a essere commercializzate, ma gli imprenditori (almeno i pochi interessati veramente all'innovazione) hanno difficolta' a trovarle perche' si trovano, spesso, davanti ad un muro di gomma.

In questo paio di anni ho provato a contattare parecchi ricercatori in Italia che si occupano (in maniera piu' o meno diretta di Intelligenza Artificiale Bio-Inspirata, di Neuroscienza computazionale, etc.) ma con scarso successo. Spesso non ho ricevuto risposta, e le poche volte che sono riuscito ad entrare in contatto con i laboratori, ho potuto parlare solo con il Professore di turno che gestisce la ricerca ma che poi in effetti, non sa molto dei dettagli della ricerca. Ho notato una diffidenza, una voglia di nascondere le persone coinvolte nella ricerca.

In Italia, da italiano mi e' successo questo, con l'eccezione dell'IST del CNR di Roma. Un anno fa, qualche giorno dopo aver pubblicato un post sul fatto che cercavo nuove tecnologie nel campo dell'Intelligenza Artificiale ricevo una mail da Giovanni Pezzullo che mi invita a conoscere la sua sua ricerca. Li conosco anche Stefano Nolfi che si occupa di robotica evolutiva, e da allora seguo i loro progressi.

Storia diversa a Stanford, all'EPFL di Losanna, o all'ETH di Zurigo. A Stanford ad esempio, contatto Kwabena Bohanen che sta realizzando un chip che simula il cervello e lui mi da appuntamento il giorno dopo. Arrivo al laboratorio e dopo 30 minuti mi presenta i suoi PHD students; non solo, mi racconta che lui e' coinvolto in alcune start-up, e che anche i suoi PHD students lo sono. Da allora seguo il loro progressi, quando sono a San Francisco li vado spesso a trovare e ultimamente mi hanno anche invitato a casa loro.

Peccato che in Italia non abbiamo ancora capito che non c'e' contrapposizione fra ricerca di base e ricerca di applicata. Che aprirsi al mondo delle start-up e' un arricchimento per le ricerche, perche' tende a focalizzarle e spesso anche ad accelerarle.

Va beh, comunque le cose cambieranno anche qui. Speriamo non troppo lentamente. Fra l'altro la scorsa settimana sono stato intervistato da Nova del Sole24 Ore proprio sulle applicazioni di Intelligenza Artificiale a Internet; ho citato la ricerca di Stefano Nolfi e anche lui e' stato intervistato. L'articolo, "Le macchine del Senso" e' oggi in edicola, con una breve estratto di quello che ho detto.