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Tendenzialmente sono piu' scruffy che neat

Piu' parlo con ricercatori e piu' leggo di Bio-Inspired AI e piu' mi rendo conto di essere piuttosto scruffy.

E' un lungo discorso, ma credo che l'approccio scientifico classico (basato sulla matematica, la logica, sistemi assiomatici e teoremi da dimostrare) sia un freno a capire come funziona il cervello.

Fondamentalmente credo anche io che quello che fa il cervello sia irriducibile, o come dice qualcuno: intrattabile computazionalmente*.

*Almeno se per computazione si intende il paradigma tradizionale. C'e' invece speranza di capirci qualcosa se invece si pensa al cervello come un sistema distribuito computazionale ...

Workshop di neuromorphic engineering

Sono in Sardegna a Capo Caccia, al workshop di Neuromorphic Engineering organizzato dall'istituto di neuroinformatica di Zurigo. C'e' un misto di biologi, neurobiologi, informatici, ingegneri elettronici e fisici. Tutti cercano di lavorare assieme, per capire come funziona il cervello e quale codice utilizza. Ci sono ricercatori da Europa (Inglesi, Francesi, Tedeschi, Olandesi, Svizzeri e qualche Italiano) e Stati Uniti.

Non ho ancora il background per capire tutto quello di cui si parla, ma inzio a capirne abbastanza.

Telefonate senza voce e piu' ...

Fino a qualche anno fa di questo si leggeva nei libri di fantascienza, oggi iniziano ad apparire i primi prototipi che permettono di parlare a telefono senza emettere voce. I segnali che il cervello manda alle corde vocali sono intercettati e trasformati in voce sintetica da un computer.

Altra applicazione possibile e' quella di poter fare una ricerca su Internet semplicemente pensando a volerla fare. Il sistema cerca la stazione degli autobus piu' vicina (che risponde alla domanda alla quale hai pensato) e ti comunica la risposta.

Fantascienza? No, semplicemente e' che la tecnologia e' in crescita esponenziale. Che cosa significa esponenziale? Significa che il balzo in avanti tecnologico del prossimo anno e' superiore a quello di quest'anno e cosi' via.

Come cambia il mondo ...

... in soli 3 anni.

Business Week ha aggiornato un articolo scritto 3 anni fa, nel quale si parlava di come il social media avrebbe cambiato il mondo.

Ora quel futuro, che sembrava lontano, e' arrivato e si e' rivelato molto piu' avanti di ogni immaginazione - grazie alla crescita esponenziale delle tecnologie e alla abitudine tutta umana che abbiamo a prevedere il futuro in maniera lineare (quando riusciamo a guardare oltre il nostro naso a "bocce in movimento).

Chissa' se fra qualche anno gli articoli non saranno del tipo: "How Bio-AI will shape your business" ;-)

Visioni

Sto leggendo "Neural Engineering", un libro che spiega come applicare i modelli ingegneristici allo studio dello neuroscienze. E' interessante vedere come l'ingegneria inizi ad abbracciare campi che solo 10 anni fa sembravano molto distanti, come la biologia e le neuroscienze ad esempio.

Gli ingegneri in alcune parti del mondo, oltre ad Idraulica e Elettronica, studieranno anche queste cose. Anche in Italia, ovviamente, fra almeno 10 anni pero' ... non sia mai che innoviamo prima degli altri ... e poi, come potremmo fare spazio a professori giovani, se i nonni sono ancora li ... non c'e' mica posto per tutti :-)

Per divertirti un po', e non pensare a queste cose, c'e' un illusione ottica che puoi sperimentare che illustra come funziona il sistema visivo.

Udine

Fra un po' parto per Udine. Una delle cose belle e' che vado in treno, quindi avro' 4 ore di pace per leggere il libro sull'Intelligenza Artificiale Bio-Inspirata :-)

Interviste video

Non intervistero' piu' imprenditori per Capturing Creativity, a meno che serva il mio aiuto per rimpiazzare qualcuno all'ultimo momento.

Sono contento per i feedback che abbiamo ricevuto; nel piccolo abbiamo fatto vedere storie di ragazzi che sono riusciti a coronare il proprio sogno imprenditoriale da soli, anche in un'Italia semi-addormentata da 20 anni. Le prossime interviste saranno fatte da Luigi, Stefano, Alessandro e Michele.

Ora sto cercando di concentrarmi sempre di piu' sugli approcci Bio-Inspired all'Intelligenza Artificiale, e quindi nei prossimi mesi partecipero' solo a qualche convegno, e continuero' a fare il web-master e co-content manager del sito 1GN.

In questi ultimi mesi ho conosciuto ricercatori molto validi del CNR di Roma, di Stanford, e del Politecnico di Losanna. Ho l'impressione che ci siano degli aspetti delle loro ricerche che possano essere applicate all'Internet in futuro, e questo mi appassiona in questo momento. Se sei un ricercatore che sta lavorando su queste cose, mi piacerebbe parlare con te!

Forse dovrei smettere ...

... di farmi le pippe mentali ... e uscire un po' di piu' :-)

Cervello artificiale

Questa estate ho incontrato un professore di Stanford che mi ha raccontato delle sue ricerche per arrivare ad un cervello artificiale.

Mi diceva, che il cervello e' una macchina sofisticatissima e che le nostre attuali tecnologie sono lontane da quel livello di efficienza. Ad esempio il cervello funziona con circa 10 Watt di potenza e ha un numero di connessioni (fra neuroni) di 3 ordini di grandezza superiore rispetto a tutte le connessioni Internet (3 ordini di grandezza significa dover moltiplicare per 1000).

Scrivo questo perche' oggi mi ha colpito questa notizia: Internet consuma il 9,4% di tutta l'energia degli Stati Uniti.

C'e' ancora tanta strada da fare per arrivare ad un livello di performance ed efficienza pari a quello del cervello umano, ma con la crescita esponenziale delle tecnologie, c'e' qualcuno che dice che non siamo molto lontani. Si tratta dei Singolaristi, che immaginano che fra qualche anno potremo trascendere la base carbonio (il nostro corpo basato sulle cellule) e uploadarci su un substrato differente (oggi sarebbe il silicio).

Libri

the iliadOggi ho ricevuto un libro che avevo ordinato su Amazon. Il libro, Principles of Neural Science, e' un mattone di 1400 e piu' pagine. Non so quanto pesi, ma non credo lo portero' in giro quando vado in bici. Non so quanti alberi siano stati tagliati per stamparlo, nemmeno quanta energia sia stata consumata per spedirlo.

Tutto questo per dire che se fosse gia' disponibile un lettore basato sulla tecnologia e-ink, credo che lo comprerei subito. Ho visto quello della Sony, si legge bene, anche con molta luce, ma ha lo schermo troppo piccolo.

Quello che si avvicina piu' a quello che vorrei e' l'Iliad, che pero' non e' ancora sul mercato.

Fine della conferenza

La conferenza ha avuto alcuni momenti interessanti, ma per il resto mi e' sembrato inappropriato chiamarla conferenza sull'intelligenza artificiale; meglio sarebbe stato chiamarla conferenza sulla intelligenza umana applicata a risolvere problemi specifici con l'aiuto dei computer.

Alla fine della conferenza, mi sono trattenuto in albergo per utilizzare la connessione internet, e a quel punto mi si avvicina una tipa italiana che mi chiede se puo' usare il mio pc per controllare se le e' arrivata una mail. Le do il pc, finisco di fare le mie cose, e poi usciamo assieme a fare 2 passi.

Mi racconta che e' dottoranda e che studia come creare un sistema esperto per assistere nelle prenotazioni, ad esempio di alberghi, sul web. Molto orgogliosa di quello che fa, mi dice:

"sai, noi in Italia abbiamo un approccio molto piu' teorico, usiamo molto la logica e la matematica, mica come questi americani che programmano, vedono cosa succede, riaggiustano e cosi' via".

A parte il fatto che mi e' sembrato che tutti alla conferenza avessero un approccio non da intelligenza artificiale, la poverina mi ha fatto venire in mente lo stato dell'universita' in Italia, dove sopravvivono ancora idee del tipo: la ricerca applicata e' di destra, quella teorica e' di sinistra.

Poi ho pensato alla povera dottoranda, che si specializza in un campo nel quale non potra' mai applicare veramente quello che fa, dove nessuno apprezzera' quello che fa, dove non si potra' mai capire se ha fatto bene o fatto male, dove quello che conta e' produrre carta.

Va beh, chiudo lo sfogo, non in clima da vacanza, con la considerazione che non c'entra nulla il fatto che la dottoranda abbia gentilmente declinato un mio invito a cena.

L'ho visto dal vivo :-)

Gli uomini riescono ancora a bluffare meglio dei computer a poker ;-)

(A parte che quel programma aveva poco di intelligenza artificiale, ma questa e' un'altra storia).

Quando le cose funzionano

Sono stato invitato ad un pranzo con John Hennessy che e' il Presidente di Stanford. A parte la disponibilita' della persona, quello che mi ha colpito e' la competenza. Oltre ad essere stato ricercatore e poi professore, ha anche fondato un'azienda di successo e ne ha finanziate varie come Angel (fra cui Google).

In questo periodo sto leggendo di Microbiologia e Intelligenza Artificiale. Inizio a capirci qualcosa. Gli ho fatto qualche domanda del tipo: "ma secondo te quando esplode la Microbiologia come ha fatto il web", oppure, "a che punto siamo con l'IA, conosci Numenta?" Ovviamente le risposte sono state precise e interessanti.

Forse non c'e' bisogno di essere "magnifico" per fare il Presidente di Stanford, pero' di sicuro serve sapere quello che succede nel campo della tecnologia.

Il DNA e l'apprendimento

Finalmente inzio a capirci qualcosa (poco, poco, ma qualcosa :-) ).

Dopo forti dosi di "Cell Biology" e ripetizioni di Chimica Organica, ora sono in grado di capire (qualcosa) di articoli come questo. So che ai piu' potra' interessare poco, ma alla fine pare che il DNA stesso si adatti quando apprendiamo ... affascinante :-)

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