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Intervista

Alberto D'Ottavi ha pubblicato un'intervista basata su una chiacchierata con lui e Roberto LoJacono qualche tempo fa, che e' stata poi pubblicata, in forma ridotta su computer Build. Alberto e' riuscito a tirare fuori un po' di storia di Splinder e di perche' l'abbiamo creata cosi'. Tutta da leggere...

Utenti/clienti e rapporti con le societa'

Il mondo sta cambiando velocemente, ci sono tante cose che lo dimostrano. Una di queste e' la discussione che si sta sviluppando su soluzioni che riguarda la modalita' di posizionamento della pubblicita' su Splinder e sui blog ospitati sulla piattaforma. Noi di Tipic abbiamo le nostre idee e nel vecchio mondo avremmo implementato tutto e poi messo online, facendo un bel buco nell'acqua e dandoci la zappa sui piedi; dalle discussioni che si stanno sviluppando su soluzioni, stiamo ricevendo il feedback degli utenti, con idee che spesso sono molto migliori delle nostre; sulla base di queste idee stiamo riformulando il nostro piano, e lo stiamo adeguando alle richieste degli utenti. Non solo il nuovo piano e' migliore dal punto di vista della efficacia del posizionamento della pubblicita', ma e' anche in linea con quello che chiedono gli utenti.

Nel nuovo mondo le societa' si devono aprire alla discussione con i propri utenti, altrimenti rischiano di deragliare...

L'evoluzione della comunicazione e i blog

Bell'articolo sul sole24ore sull'evoluzione del Web e l'apparizione sulla scena della comunicazione dei media prodotti dal basso:

"Proprio le comunità virtuali sono il concorrente che non ti aspetteresti per i tradizionali newsmaker e possono rappresentare un territorio di caccia interessante per la pubblicità. «A tutto ottobre 2005 in Italia hanno visitato i blog 8,8 milioni di navigatori - dice Gaudino - pari al 43% dei navigatori totali, contro i 7,8 milioni dell'analogo periodo 2004 (41%). In particolare siti come Splinder e Blogger hanno registrato performance sorprendenti: il primo è passato da 561mila visitatori unici in ottobre 2004 a 1,5 milioni; il secondo da 243mila a 809mila». Un campanello d'allarme per i giornali online? Se si guarda alla suddivisione della spesa su Internet (dati Online publishers association) non si può escludere. I consumatori americani hanno speso nel 2004 1,8 miliardi di dollari per acquisti in rete (tre volte rispetto al 2001) e le news generaliste se ne sono aggiudicate una fetta decisamente minore (88 milioni di dollari) rispetto a categorie che attengono alla sfera individuale (470 milioni per personals e dating, un mare magnum entro il quale si muovono anche il social networking e i weblog). Fonte IlSole24Ore"

Molti credono ancora che si tratti di una bolla fatta da buzz-word e null'altro, che rispecchia un po' quanto successo nella Dot-Economy di prima generazione. La verita' e' che questa volta non si tratta di promesse (molte delle quali a distanza di anni si sono anche avverate) ma di una vera rivoluzione, che portera' tanti eye-balls a lasciare i media tradizionali e i canali tradizionali di produzione e distribuzione dell'informazione.

Ne parlavo qualche settimana fa con un mio amico, che ha fatto l'Internet di prima generazione e mi diceva: quello che succede tipicamente quando arriva una nuova tecnologia e' che in una prima fase c'e' l'euforia ma poca influenza sul mondo reale (Web 1.0); la seconda e' invece quella dove i mutamenti immaginati nella prima fase colpiscono in profondita', molto di piu' di quanto si poteva immaginare all'inizio.

Microsoft ha capito

In queste e-mail interne Microsoft (una di Bill Gates), si colgono 2 aspetti importanti che fanno ccomprendere quanto Microsoft abbia capito che bisogna cambiare:
- il software non e' necessario scaricarlo, ma si puo' usare con un browser (sempre piu' vero con Ajax e quello che verra')
- il sofware non lo si deve pagare, ma lo si puo' sostenere con entrate pubblicitarie

Soprattutto la seconda cosa l'ha insegnata Google, la prima tutti gli sviluppatori Open Source che stanno tirando fuori innovazioni a manetta, e stanno cambiando il mondo!

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