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The Hub Milano - uno spazio innovativo per lavorare e socializzare

Dalla scorsa settimana, quando posso, vengo a lavorare a The Hub Milano.  Ho pagato per avere una scrivania volante per un mese, in pratica occupo un posto disponibile, non una scrivania fissa. L'idea e' quella di lavorare in un ambiente innovativo e conoscere persone che stanno costruendo la propria azienda (meglio se tecnologica).

Pare che questa volta partecipero'

Essere invitato al Girl Geek Dinner e' difficilissimo, ma alla fine ho ricevuto l'invito per l'incontro a Milano l'11 di Dicembre ;-)

Grazie a Silvia per esserci riuscita!

 

Giovedi' al Politecnico di Milano

Giovedi' sono invitato a parlare al Politecnico di Milano all'incontro: Un ponte fra due mondi: Milano - Silicon Valley.

Mi hanno chiesto di raccontare come e' nato il network fra l'Italia e Silicon Valley.

Milano

Tornato a Milano con un gran mal di schiena ... sara' l'eta' ...

Le case con la coda

In Canada provano a dotare le case di un'appendice in fibra ottica che appartiene alla casa e si collega al provider. Cosi', in teoria, ci sara' piu' competizione fra i provider di connettivita' (che non possedendo l'ultimo miglio non hanno un vantaggio sugli altri provider). E' una scelta giusta ed un esperimento che spero avra' successo.

Ora immagino quello che succerebbe a Napoli in una riunione di condominio per mettersi d'accordo sul dotare il palazzo (cosi' si dice a Napoli) di una fibra ottica condominiale. A Napoli dove ogni palazzo ha una foresta di antenne televisive, perche' i condomini non riescono a mettersi d'accordo su un'antenna centralizzata.

Oppure che succederebbe a Milano in una riunione di condominio per mettersi d'accordo sul dotare lo stabile (cosi' si dice a Milano) di una fibra ottica condominiale. A Milano dove i condomini neanche si salutano quando si incontrano in ascensore dopo aver vissuto 10 anni nello stesso stabile.

Va a finire che questi comportamenti salveranno Telecom?

Sono uno Spurmo

sf_weatherSiccome continuano a dirmi che non si capisce quello che scrivo sul blog ...

... forse hanno ragione perche' parlo solo di visioni future, tecnologie, economia, politica, etc ...

... oggi ho deciso di fare un post alternativo e trattare un argomento che mi vede assolutamente in target, purtroppo :-(

Ebbene si, sono uno Spurmo, cioe' un Straight, proud, un-married men, over 30, ed e' un bel problema perche' pare che faccia parte di un genere in via di estinzione.

Per chi legge l'inglese, qui c'e' l'articolo del Times; fa ridere, e racconta tante verita'.

Avevo sempre focalizzato l'attenzione sui problemi delle donne single sopra i 30, ma in effetti anche noi uomini sopra i 30 li abbiamo :-)

Comunque se muori dalla voglia di sapere se anche tu sei uno Spurmo, ecco qui il test in inglese; e' un po' fatto su misura per la cultura anglosassone, ma il senso si capisce.

Come fai a sapere se sei uno Spurmo:
- When you meet a woman, do you check her wedding ring finger?
- On holiday, are you always put in the worst room of the chalet/villa?
- Is hair loss a greater threat to the planet than global warming?
- Do you mention ex-girlfriends early in a conversation so that people don't assume you're gay?
- Have you ever said: “Fifteen years is not that big an age difference.”?
- Do you have two or more godchildren?

(Answer yes to 2 or more: you're a Spurmo)

Ci sono altri Spurmo a Milano? Uniamoci per evitare l'estinzione! :-)

I lavoratori indipendenti

Come sarebbe bello trovare anche a Milano un bar con la connessione ad Internet dove poter lavorare e fare anche un po' di vita sociale con persone che lavorano su Internet. Qualche bar a dire il vero c'e', ma alla fine sono soprattutto ritrovi di mamme che hanno accompagnato i figli a scuola e parlano del piu' e del meno (e del parrucchiere), di uomini che prendono rapidamente il caffe' e parlano di calcio o della nuova auto che hanno comprato, etc. etc. :-(

Qualche giorno fa sul mio blog in Inglese scrivevo di un articolo di Bob Cringeley che descrive come stiano cambiando l'istruzione e le universita' in particolare. Il tutto dovuto, come al solito, allo sviluppo esponenziale delle tecnologie.

Ovviamente e' il mondo che cambia, non solo l'istruzione, ma anche il lavoro. Ad esempio in questo articolo dal titolo "Self employed technorati" si parla proprio di come stiano nascendo dei luoghi fisici dedicati all'aggregazione di "lavoratori indipendenti". Queste persone potrebbero lavorare da casa, usando la rete per tenersi in contatto con fornitori, clienti e partners, ma alla fine hanno iniziato a lavorare da bar dotati di connessione ad Internet, tipo Starbucks.

Ora stanno nascendo degli spazi ad hoc, che mettono assieme l'aspetto lavorativo (conoscenza di potenziali partners) con l'aspetto sociale, il tutto in un ambiente molto informale e innovativo.

Credo che fra qualche anno qualche imprenditore italiano decidera' di investire in locali di questo tipo, perche', anche se pochi, iniziano ad esserci un po' di persone che come me lavorano da casa, e su progetti diversi contemporaneamente.

[Update] Paola mi segnala questo articolo dell'Economist. Da leggere :-)

A non decidere si finisce male

Prima Napoli con la spazzatura, ora Milano che risulta la citta' piu' inquinata di Europa.

Ma ci rendiamo conto che stiamo andando verso il muro, a non decidere nulla, a votare in elezioni nelle quali i programmi non si capiscono e il problema e' solo chi viene candidato?

Negli anni abbiamo pensato che il paese reale fosse la vera forza a discapito della politica. Oggi neanche il paese reale riesce ad andare avanti.

Queste cose si pagano anche a livello economico, perche' i brand delle citta' (Napoli e Milano) non ne beneficiano molto ad essere associati a spazzatura e inquinamento.

Ovviamente si dira' che i dati non sono veri, che sono quelli di sinistra che attaccano la destra o viceversa, che lo fanno perche' abbiamo vinto la coppa del mondo o chissa' per cosa. Ma alla fine nessuno lavorera' ad una soluzione del problema in maniera razionale e non ideologica. E l'Italia continuera' a correre verso il muro.

Smau

Venerdi 19, dalle 15:00 alle 17:00, partecipo ad un convegno allo Smau nell'Ambito dei percorsi di innovazione, Padiglione 22.

Smau [Aggiornamento] sono stato ospitato da un altro blog, con tanto di foto:-)

Le tre cose che non mi piacciono

Con questo post chiudo la parentesi (???) dedicata a San Francisco, che, a parte questi difetti, mi piace veramente molto come posto.

Nell'ordine, e generalizzando come al solito, le cose che proprio non mi piacciono li sono: le macchine, il cibo e le donne.

MACCHINE
Iniziamo dall'argomento meno controverso, le macchine. Io le odio, non le sopporto, mi sembra una barbarie produrre un oggetto di metallo che pesa piu' di 10 volte il peso della (spesso) unica persona che deve trasportare, che inquina, ha un'efficienza ridicola e dissipa tutta l'energia quando si frena (questo chi non ha fatto fisica non lo puo' apprezzare), che ti costringe a stare in coda sempre piu' tempo ogni anno che passa, e che viene venduta come lo strumento della tua personale differenziazione, del tuo affrancamento, della tua liberta' ?!?!? E purtroppo al traffico e all'inquinamento anche a Milano ci stiamo facendo abitudine.

CIBO
Il cibo e' cucinato spesso bene, da chef che sanno il fatto loro (parlo dei ristoranti buoni, ma il discorso vale per tutti); ma alla fine e' la materia prima che non e' al livello di quello che si puo' trovare in Italia. In America, ad esempio, un pomodoro non profuma di nulla, un po' come i pomodori che stanno sempre di piu' popolando i banchi dei mercati rionali di Milano (sic!).

DONNE
Le donne a San Francisco sono andate oltre l'emancipazione e ora hanno un problema, vogliono fare le donne ma non sanno piu' come fare. Generalizzando, e lo dico nuovamente, le donne a San Francisco fanno come gli uomini e si concentrano sulla carriera. Quando poi hanno successo, o comunque hanno raggiunto una posizione di benessere e tranquillita' economica e lavorativa, e questo succede intorno ai 35 anni, a quel punto cercano un compagno e lo fanno come se stessero facendo delle interviste per assumere una persona. Si sono perse la femminilita' per strada, non sanno nemmeno da dove cominciare. E anche questo trend, come quello dei pomodori e delle macchine, lo si trova anche in Italia, almeno a Milano :-(

Conoscersi meglio

Una delle cose che ho imparato da piccolo e' che, per capire veramente, bisogna fare paragoni; infatti non basta vedere qualcosa per capirla, bisogna sempre paragonarla a qualcos'altro, per coglierne le differenze e tirare le somme.

Quando lasciamo la nostra citta' o la nostra nazione (non per una vacanza di gruppo stile vacanze piemonte), e andiamo a vivere in posti molto diversi, iniziamo subito a paragonare tutto quello che vediamo e sperimentiamo con quello a cui siamo abituati. Iniziamo appena arriviamo all'aeroporto di destinazione e lo paragoniamo a quello dal quale siamo partiti, e poi passiamo a studiare le persone, come sono vestite, come si muovono, come si avvicinano a noi.

Lo studio delle differenze continua per tutto il periodo, e ci porta a fare delle considerazioni molto interessanti; innanzitutto capiamo chi siamo, nel senso che capiamo che un buon numero di cose che consideravamo proprie della nostra natura, sono invece dei modi di essere che abbiamo assorbito nel luogo nel quale vivevamo  e che in altri posti le cose si fanno in maniera completamente diversa. Poi capiamo anche che il posto dove viviamo non e' il centro del mondo e che le cose che facciamo sono determinate da abitudini e costumi sociali che possono (in teoria) essere cambiati.

Mi ricordo che, quando crescevo a Napoli, citta' che non aveva strade molto pulite, sentivo spesso dire che quando un napoletano andava a Londra (ad esempio) non si sarebbe mai sognato di buttare una carta a terra. O ad esempio scopro, tornando a Milano che un milanese non sorride per strada ma e' sempre accigliato, e conoscendo ora come si vive qui, la ragione e' che se sorridi e ti rilassi, dai l'impressione che non ti stia impegnando e non stia lavorando.

A San Francisco, dove le persone di certo lavorano e producono, si sorride in media molto di piu', le radio non trasmettono notizie apocalittiche e in maniera da terrorizzare l'ascoltatore (come succede ai media Italiani che non trasmettono una notizia positiva neanche se li obblighi, e mi sono chiesto sempre il perche'). Nell'aria c'e' un'onda di positivita' che ti da energia e ti spinge ad essere positivo.

Insomma, paragonando te stesso ad altre culture scopri che buona parte delle cose che consideravi proprie della tua natura, non sono altro che convenzioni che hai assorbito nel posto nel quale vivi. La tua vera natura allora inizia a venire fuori e scopri veramente te stesso.

PS: con questo post non vorrei aprire una rubrica stile Alberoni sul Corriere, pero' devo dire che mi diverto a scrivere di sensazioni colte durante i viaggi :-)

Consigli per chi viaggia

Se vi capita di arrivare in aereo a New York, aereoporto JFK, vi consiglio di vestirvi bene, ma molto bene, da bravi ragazzi insomma, perche' altrimenti rischiate una serie di domande senza fine, e la perquisizione completa del vostro bagaglio, con tanto di domanda prima di aprire: "sei stato tu a fare la valigia? non la hai lasciata da qualche parte?" Della serie, se ci trovo qualcosa dentro di strano, poi non venire a dirmi che non la avevi messa tu li dentro.

Io in effetti avevo un pantalone jeans di quelli strappati e ricuciti, e la solita magliettina "gaia" (non c'entra una donna), insomma un look che, tempo fa, alcuni amici hanno definito "radical chique" (piu' o meno) ;-)

Detto questo, mi sono trovato in "buona" compagnia, nel senso che nella stanza degli interrogatori di approfondimento (devo dire che la polizia in america e' decisa ma molto gentile), c'era anche Lapo, beccato anche lui con un look molto alternativo, e quindi sospetto; maglietta bianca, tuta da ginnastica gialla canarino, capelli sciolti, tatuaggio enorme in vista sul braccio, etc. Mentre eravamo li che aspettavano di essere chiamati, non ho potuto fare a meno di ascoltare storie sul lancio della Fiat 500, di come sarebbe dovuto essere il lancio e di perche' e' stato fatto cosi' e altro ... chiunque fosse in quella stanza faceva domande, e il personaggio rispondeva amabilmente ... ?!?!?!???!!!

Dopo 9 ore di viaggio, accanto ad una signora italo americana di una certa eta', vestita completamente di rosa, con un profumo da svenimento (nel senso che appena seduto in aereo ho seriamente preso in considerazione l'ipotesi di chiedere alla Hostess un upgrade in Business, visto che altri posti in Economy non c'erano e non pensavo di riuscire resitere piu' di tanto), l'oretta passata ai controlli e' stato l'ultimo scampolo di Italia che mi sono lasciato dietro. Oggi ero da Barnes & Noble a fare scorta di libri, poi colazione americana, e pranzo con amici che non vedevo da tempo ...

A NYC fa meno caldo che a Milano, e si respira meglio ... sara' il cambio di continente :-)

A Cagliari

Domenica scorsa sono arrivato a Cagliari da Milano, lasciando quasi 30 gradi, e trovando pioggia e umido. Il tempo e' strano ultimamente.

Oggi pare che a Milano diluvi, mentre qui a Cagliari ogni tanto esce il sole e si puo' stare in spiaggia. ;-)

Convegno

Il 9 Maggio partecipo ad un convegno allo IULM, con tanti professori importanti! Che i blog siano diventati importanti? :-)

Il pinguino

PinguinoAlla stazione Centrale di Milano c'e' un enorme pinguino come pubblicita' per l'acquario di Genova. Qualcuno ci ha scritto su un indirizzo di un blog Splinder; peccato non si legga bene :-)

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