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San Francisco e la crisi

Mi capita di venire a San Francisco ogni 3 o 4 mesi ed ogni volta c'e' qualche novita'. Questa e' stata la volta della crisi economica e di come le persone la stanno affrontando.

La gente pensa a come rinnovarsi, quale sara' il nuovo settore che fara' crescere l'economia quando sara' passata la bufera economica. Alcuni pensano che saranno le biotecnologie, molti pensano che sara' il clean tech, anche perche' stanno per arrivare i soldi dello stimolo firmato da Obama.

Il tutto succede, almeno per ora, senza scontri sociali, le regole si conoscono, si crescere insieme quando l'economia tira, ci si deve reinventare quando l'economia ha problemi.

La crisi pero' si sente. Alcuni dei miei amici sono senza lavoro, altri pensano che a breve lo perderanno, ad altri e' stato ridotto lo stipendio. Alcuni pensano di tornare per un po' da dove sono venuti, altri ne approfittano per viaggiare e fare quello che non si riesce a fare quando si lavora, altri trovano un nuovo lavoro, casomai pagato meno.

A Berkeley, Universita' pubblica, iniziano a ridurre lo stipendio dei professori, perche' lo stato della California ha un grosso deficit da colmare, a Stanford, Universita' privata, non si assume piu' e gli aumenti di stipendio sono congelati. Le scuole pubbliche saranno costrette a tagliare su tutto, e questo equivale a limitare le possibilita' dei californiani di domani.

Il prezzo delle case scende, anche nelle zone piu' appetibili di San Francisco, e le persone che si sentono piu' povere e meno sicure, spendono di meno e risparmiano di piu'. Certo non e' la San Francisco di un anno fa, dove ancora la maggior parte delle persone non pensava che la crisi sarebbe arrivata anche qui e sarebbe stata cosi' violenta, ma non e' neanche una tipica citta' italiana, paralizzata da 20 anni e incapace di guardare al futuro.

Mentre ero li, sono stato invitato a due cene, una a casa di professori di scuola e l'altra a casa di un imprenditore oramai in pensione.

A casa dei professori si parlava di istruzione, di come bilanciare l'istruzione scientifica con la creativita' e l'arte. Uno dei professori e' responsabile di un centro, finanziato da un privato, che insegna l'arte e la tecnologia ai bambini all'interno della scuola. Raccontava che in Asia le scuole sono oramai al loro livello nelle discipline scientifiche (se non superiore) e che invece cercano ispirazione qui su come insegnare la creativita' ai bambini cinesi. Lui andra' per un periodo a insegnare la creativita' in Cina, invitato da una scuola del posto.

A casa dell'imprenditore in pensione si parlava di nuovi business, di come aiutare i giovani a far partire aziende innovative, dell'economia e di come sistemarla. Il tutto in maniera molto positiva, con pochissimi accenni alla politica e nessuno alle ideologie o alla cultura (passata e fine a se stessa). Qui, a differenza dell'Italia, non ci sono filosofi, politici o figli di "imprenditori" che gestiscono il sistema economico, ci sono persone che si sono fatte da sole, che sanno che cosa significa aver rischiato, che aiutano gli altri a creare il proprio sogno.

In effetti questo stato mentale e' presente solo qui, neanche a Boston o New York e' cosi'; li la societa' e' piu' vecchia di quella di San Francisco, e le grandi famiglie che hanno il potere se lo trasmettono di generazione in generazione, lasciando meno spazio a giovani piu' bravi.

Sara' interessante vedere che cosa succedera' a questo mondo cosi' positivo, rivolto al futuro. Con i tagli ai budget sociali e una contrazione economica in atto, si dovranno trovare nuove strade per mantenere il vivo il sogno.

San Francisco

Per 7 giorni a San Francisco per incontrare un po' di persone e sentire che aria tira ...

Summer School

Sono a Rimini alla Summer School organizzata nell'ambito del progetto Perada della comunita' europea. E' un progetto che riguarda i sistemi di "pervasive adaptation".

In effetti e' un campo molto nuovo che ha bisogno di crescere ... per ora mi piace il fatto di poter vedere le cose in maniera diversa ... vedremo se c'e' anche qualche tecnologia che puo' essere utilizzata su Internet ...

Vita artificiale

Piu' che raccontare della conferenza a Winchester, linko un articolo del Telegraph che ne parla.

Per riassumere: e' un campo ancora giovane, ci sono tante teorie (nessuna definitiva) e poche applicazioni pratiche ... le persone che ho conosciuto sono interessanti alcune molto brave, vengono da campi distanti e collaborano per capire cose fondamentali ...

Gli inglesi bevono quantita' industriali di birra, vanno a letto tardissimo e sono capaci di svegliarsi presto, fare una presentazione ad altri colleghi, sorridere e non collassare.

La conferenza e' stata organizzata dall'Universita' di Southampton, ma e' stata fatta a Winchester perche' qui non ci sono locali notturni, altrimenti alle sessioni della mattina non verrebbe nessuno. Un po' come per la conferenza di Neuromorphic Engineering a Capo Caccia in Sardegna, il vuoto totale intorno per parecchi chilometri.

Stasera serata di gala perche' domani si finisce; dicono che ci saranno 200 bottiglie di vino per 300 partecipanti ... anche gli accademici si devono divertire ...

Back to San Francisco

In esplorazione per un mese. Poi si vedra'!

Carnegie Mellon

Alberto sta facendo un bel giro a Carnegie-Mellon University. Conoscera' il Preside e parlara' con i professori, oltre a conoscere tutti quegli attori che fanno funzionare quell'ecosistema universitario.

Lo invidio un po' perche' li fanno parecchia Robotica e Intelligenza Artificiale, e sono alcune delle cose che sto studiando.

Udine

Fra un po' parto per Udine. Una delle cose belle e' che vado in treno, quindi avro' 4 ore di pace per leggere il libro sull'Intelligenza Artificiale Bio-Inspirata :-)

Giornata di televisione in America

Ieri ho guardato un po' di televisione, perche' il tempo era brutto e non era il caso di uscire di casa. Ho visto i dibattiti dei democratici e dei repubblicani nel New Hampshire e cercato di capire come i media stanno coprendo le elezioni presidenziali negli USA.

Lato democratico, Obama sembra essere decollato e Hillary non sa piu' come fermarlo. Oramai e' un'onda che travolge tutti, ed e' incredibile come in uno stato bianco e conservatore come l'Iowa, Obama sia riuscito a battare Hillary e ora e' anche in vantaggio in un altro stato a maggioranza bianca come il New Hampshire. Quando ascolti Obama capisci perche' vince: sembra parlare con il cuore, non attacca mai l'avversario, guarda al futuro, cerca di unire l'America con un messaggio di rinnovamento e di speranza.

Hillary invece punta a screditare Obama, facendolo passare come non preparato ad essere presidente, mentre lei ha gia' dimostrato sul campo di poterlo essere dal primo giorno. Dal punto di vista delle idee, tutti i candidati democratici sono d'accordo ad estendere il welfare, ritirare le truppe dall'Iraq, alzare le tasse ai ricchi, e ricostruire la classe media che ha sofferto in questi anni. Obama in piu' parla di ridurre il potere delle lobby a Washington, Hillary un po' meno, perche' un po' di soldi li riceve anche dalle lobby.

Una delle domande piu' interessanti, che fa capire lo stato d'animo dell'America, e' come si comporterebbe il nuovo presidente quando una citta' Americana sara' attaccata da terroristi con una bomba atomica, una di quelle che si trasportano in una valigetta; la domanda non e' "se", ma "quando"!

Lato repubblicano, la situazione e' meno chiara, i candidati non si sopportano, e il dibattito che ne risulta e' molto piu' acceso. Tranne Ron Paul, sono tutti d'accordo a rimanere in Iraq, tutti difendono l'operato di Bush, perche' l'America e' attaccata dai Jidaisti ed ha il diritto di difendersi anche attaccando per prima (come in Iraq). L'America deve rimanere la nazione piu' forte al mondo e per questo deve aumentare il numero dei soldati. Tutti i candidati repubblicani sono per ridurre le tasse, ridurre lo stato federale al minimo, e combattere l'inflazione.

Ron Paul e' l'unico che dice che e' assurdo spendere piu' di mille miliardi in Iraq mentre la situazione economica del paese peggiora, anche per l'esplosione della bolla del mercato immobiliare, che lui aveva previsto nel 2002. Dice che la FED e' fuori dal controllo dei cittadini, che decide di inondare di denaro il mercato senza controllo, e che e' questo che genera l'inflazione.

Ron Paul e' una voce stonata all'interno del dibattito repubblicano, ma ha ottenuto comunque il 10 percento in Iowa.  Pero' la FOX non lo ha invitato ad un dibattito per il New Hampshire, scatenando la protesta dello stesso partito repubblicano (e dei sostenitori di Ron Paul); gli altri candidati repubblicani pero' il dibattito lo hanno fatto comunque. Fortuna che CNN abbia trasmesso un altro dibattito, al quale partecipava anche Ron Paul (quello che ho visto io).

Pare assurdo, ma un network televisivo puo' decidere di non invitare un candidato alla presidenza. Di FOX non si parla un gran bene, basta fare un giro sui blog per vedere che il network e' accusato di manipolare l'informazione. Questo del controllo dei media da parte delle corporation e' un problema non solo italiano. Fortuna che c'e' l'Internet per tenere traccia di tutto.

Il post sta diventando troppo lungo, ma sarebbe bello parlare di che cosa si scatenera' invece quando si inizia sul serio e lo scontro sara' fra il democratico e il repubblicano. Sono pronti i migliori guru dei media (molti anche  esperti nella disinformazione); stanno scaldando i motori per trovare il modo di screditare l'avversario.

E intanto, per la prima volta da 100 anni, il tenore di vita in Gran Bretagna ha superato quello dell'America. Non e' un caso che gli americani vogliano il cambiamento.

San Francisco

sf_weatherQui a San Francisco non la smette di piovere. La pioggia ha anche interrotto l'erogazione di corrente in qualche zona.

Quando mi capita di avere tempo, come oggi, vengo qui al Thinkers Corner Cafe a Potrero Hill, e ho tutto quello che serve: free WIFI, atmosfera molto alternativa, buon breakfast e buona musica.

Questa Estate l'atmosfera era un po' diversa qui a San Francisco. Il mio amico che lavora nell'immobiliare era ancora molto "bullish" sull'economia e comprava ancora case. Non sapeva che avevamo gia' superato il picco, e i prezzi iniziavano a scendere. Ieri, a cena, mi ha tirato fuori la parola recessione, e detta da qualcuno che deve essere ottimista per natura, visto il lavoro che fa, la cosa mi ha fatto un certo effetto.

Ho visto il discorso di Obama che ha dato dopo aver vinto le primarie dell'Iowa. Una delle commentatrici televise ha detto: "La sua vittoria rappresenta il momento in cui e' chiaro il passaggio generazionale" (Obama in Italia potrebbe fare il portaborse, perche' e' ancora giovanotto ed inesperto :-) ).

E' bello vedere come si sviluppa la campagna elettorale in America. I candidati parlano di problemi specifici della gente e si capisce quali sono le loro priorita' e cosa vorrebbero fare se fossero eletti. Per carita', anche l'America ha i suoi problemi da risolvere, e non sono pochi, dopo lo scoppio della crisi del mercato immobiliare, la recessione in atto e una disastrosa campagna in Iraq, pero' almeno nei discorsi di (alcuni) politici si parla di possibili soluzioni.

Roma

Saro' al Venture Camp a Roma il 6 Ottobre. Non sono mai stato a questo tipo di eventi. Spero ci sia anche da conoscere nuove persone e divertirsi un po'.

Fra l'altro che si fa a Roma il venerdi e il sabato sera? ;-)

Le tre cose che non mi piacciono

Con questo post chiudo la parentesi (???) dedicata a San Francisco, che, a parte questi difetti, mi piace veramente molto come posto.

Nell'ordine, e generalizzando come al solito, le cose che proprio non mi piacciono li sono: le macchine, il cibo e le donne.

MACCHINE
Iniziamo dall'argomento meno controverso, le macchine. Io le odio, non le sopporto, mi sembra una barbarie produrre un oggetto di metallo che pesa piu' di 10 volte il peso della (spesso) unica persona che deve trasportare, che inquina, ha un'efficienza ridicola e dissipa tutta l'energia quando si frena (questo chi non ha fatto fisica non lo puo' apprezzare), che ti costringe a stare in coda sempre piu' tempo ogni anno che passa, e che viene venduta come lo strumento della tua personale differenziazione, del tuo affrancamento, della tua liberta' ?!?!? E purtroppo al traffico e all'inquinamento anche a Milano ci stiamo facendo abitudine.

CIBO
Il cibo e' cucinato spesso bene, da chef che sanno il fatto loro (parlo dei ristoranti buoni, ma il discorso vale per tutti); ma alla fine e' la materia prima che non e' al livello di quello che si puo' trovare in Italia. In America, ad esempio, un pomodoro non profuma di nulla, un po' come i pomodori che stanno sempre di piu' popolando i banchi dei mercati rionali di Milano (sic!).

DONNE
Le donne a San Francisco sono andate oltre l'emancipazione e ora hanno un problema, vogliono fare le donne ma non sanno piu' come fare. Generalizzando, e lo dico nuovamente, le donne a San Francisco fanno come gli uomini e si concentrano sulla carriera. Quando poi hanno successo, o comunque hanno raggiunto una posizione di benessere e tranquillita' economica e lavorativa, e questo succede intorno ai 35 anni, a quel punto cercano un compagno e lo fanno come se stessero facendo delle interviste per assumere una persona. Si sono perse la femminilita' per strada, non sanno nemmeno da dove cominciare. E anche questo trend, come quello dei pomodori e delle macchine, lo si trova anche in Italia, almeno a Milano :-(

Conoscersi meglio

Una delle cose che ho imparato da piccolo e' che, per capire veramente, bisogna fare paragoni; infatti non basta vedere qualcosa per capirla, bisogna sempre paragonarla a qualcos'altro, per coglierne le differenze e tirare le somme.

Quando lasciamo la nostra citta' o la nostra nazione (non per una vacanza di gruppo stile vacanze piemonte), e andiamo a vivere in posti molto diversi, iniziamo subito a paragonare tutto quello che vediamo e sperimentiamo con quello a cui siamo abituati. Iniziamo appena arriviamo all'aeroporto di destinazione e lo paragoniamo a quello dal quale siamo partiti, e poi passiamo a studiare le persone, come sono vestite, come si muovono, come si avvicinano a noi.

Lo studio delle differenze continua per tutto il periodo, e ci porta a fare delle considerazioni molto interessanti; innanzitutto capiamo chi siamo, nel senso che capiamo che un buon numero di cose che consideravamo proprie della nostra natura, sono invece dei modi di essere che abbiamo assorbito nel luogo nel quale vivevamo  e che in altri posti le cose si fanno in maniera completamente diversa. Poi capiamo anche che il posto dove viviamo non e' il centro del mondo e che le cose che facciamo sono determinate da abitudini e costumi sociali che possono (in teoria) essere cambiati.

Mi ricordo che, quando crescevo a Napoli, citta' che non aveva strade molto pulite, sentivo spesso dire che quando un napoletano andava a Londra (ad esempio) non si sarebbe mai sognato di buttare una carta a terra. O ad esempio scopro, tornando a Milano che un milanese non sorride per strada ma e' sempre accigliato, e conoscendo ora come si vive qui, la ragione e' che se sorridi e ti rilassi, dai l'impressione che non ti stia impegnando e non stia lavorando.

A San Francisco, dove le persone di certo lavorano e producono, si sorride in media molto di piu', le radio non trasmettono notizie apocalittiche e in maniera da terrorizzare l'ascoltatore (come succede ai media Italiani che non trasmettono una notizia positiva neanche se li obblighi, e mi sono chiesto sempre il perche'). Nell'aria c'e' un'onda di positivita' che ti da energia e ti spinge ad essere positivo.

Insomma, paragonando te stesso ad altre culture scopri che buona parte delle cose che consideravi proprie della tua natura, non sono altro che convenzioni che hai assorbito nel posto nel quale vivi. La tua vera natura allora inizia a venire fuori e scopri veramente te stesso.

PS: con questo post non vorrei aprire una rubrica stile Alberoni sul Corriere, pero' devo dire che mi diverto a scrivere di sensazioni colte durante i viaggi :-)

Traffic Jam a JFK

Traffic Jam a JFKPare che non solo le citta' americane stiano arrivando al limite con il traffico automobilistico; anche gli aeroporti sono al limite, quindi ore e ore spese per nulla a terra o girando in tondo sugli aeroporti piu' congestionati.

E' strano come, in un periodo nel quale si potrebbe ridurre il traffico con la tecnologia, ad esempio incentivando il telelavoro, alla fine si finisca invece per avere citta' sempre piu' intasate dal traffico sempre piu' lento, per non parlare della quantita' aggiuntiva di gas di scarico e di petrolio consumati. E questo e' un problema mondiale, succede veramente dovunque.

Comunque domani sono nuovamente in Italia ... qualche giorno a Cagliari e poi si ritorna a Milano, altra citta' che ogni anno che passa diventa sempre piu' intasata di traffico ...

[Aggiornamento]
Come volevasi dimostrare. A parte gli aerei in coda qui, c'erano decine di aerei in attesa di uno slot per atterrare.
 

On the way back!

Il WiFi di T-Mobile non prende bene in questo punto dell'aeroporto.

Mi sono collegato per disdire l'abbonamento prima di ripartire, e sorpresa ... come succede spesso, e' stato facilissimo iscriversi e iniziare a pagare, ma ora non si capisce come disdire l'abbonamento.

Pare che si debba chiamare un operatore ... ma che senso ha se ti iscrivi via web? (il senso lo capisco, ma non e' una di quelle cose che facilitano la vita dei clienti, anzi e' tutto fatto per rompere le scatole e rendere la dis-iscrizione quanto piu' difficile possibile).

60 km al giorno

2 settimane fa sono arrivato nella Bay Area, ancora un paio di giorni ed e' tempo di ripartire.

Ho incontrato parecchie persone, ed alcune di queste mi hanno presentato ad altre e cosi' via. Alcune persone, poi, le ho incontrate totalmente per caso, proprio come dice Howard: "You walk, you talk, you make deals".

Alla conferenza a Vancouver, ad una festa offerta dagli studenti, ho conosciuto Kang-Xing, un ragazzo di una ventina d'anni, che poi ho scoperto essersi appena laureato come numero 6 ad Harvard, ed ora lavora nella Valley con il suo amico Zuckerberg che ha fondato Facebook. Abbiamo parlato di Intelligenza Artificiale, Biologia, Social Networking e Blogs, ed e' incredibile come un ragazzo cosi' giovane avesse le idee cosi' chiare su come stanno evolvendo questi vari campi. Xang-Xing mi ha invitato a visitare Facebook e ci sono stato il giorno che e' stato giu' per 2 ore (fuori c'era Scoble con la telecamera che cercava di intervistare qualcuno per capire che stava succedendo). Mi sono ricordato di quando Splinder andava giu', altri tempi ... :-)

Sempre a Vancouver ho conosciuto Guy, francese di una sessantina d'anni che da 20 lavora ad un progetto di un chip parallelo ed innovativo. Guy dimostrava il suo chip da solo su un banchetto fuori le sale degli speach, e mi ha ricordato i primi tempi di Splinder, quando facevamo proprio tutto da soli. Guy e' una persona incredibile, ci siamo rivisti nella Bay Area, mi ha fatto fare un giro della zona dove vive, e ho avuto la sensazione che il suo chip possa cambiare la Computer Science. Se e' cosi', lui sara' fanta-milionario ed io saro' contento di averlo conosciuto (ora continuo a leggere un po' di doc che mi ha mandato ;-) ).

Marco, poi mi ha fatto visitare il campus di Google, Fabrizio mi ha presentato un professore di Genetica di Stanford che mi ha, a sua volta, presentato ad altri professori che si occupano di approcci "Biologici" alla Intelligenza Artificiale.

Le serate le ho passate con Marco, in giro per i locali di San Francisco, assieme a molti altri "Euro-trash", come veniamo chiamati dagli Americani quando ci atteggiamo a intellettuali del vecchio mondo :-) Marco mi ha spiegato la Valley da Europeo.

Dan mi ha ospitato nel suo cottage a Mill Valley, presentato i suoi amici, quasi tutti democratici impegnati nel sociale (tranne una coppia di repubblicani fino al midollo). Dan mi ha spiegato la Valley da Americano.

Marianne, amica di Dan, mi ha fatto fare il giro di North Beach e fatto vedere i playground per i bambini, nel caso decidessi di andare a vivere li ...

Matteo, che con altri Italiani ha messo in piedi il network Baia, mi ha fatto conoscere Marco e altre persone.

Queste sono solo alcune delle persone che ho conosciuto in questi giorni, passati a girare su e giu' la Bay Area, passando tanto tempo in macchina (60 km al giorno), io che la macchina la odio; la mia l'ho regalata! Se proprio devo dirla tutta, la macchina e' l'unico aspetto non tanto positivo che vedo qui ...

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