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Web 3.0, Obama, Moveon.org, Grillo e altro

Negli ultimi giorni ho letto un paio di articoli (qui e qui) che cercano di prevedere come sara' il Web 3.0 e articoli su come Obama abbia "virtualmente" vinto la nomination utilizzando una nuova strategia (qui e qui). Non e' che i due temi abbiano molto in comune, forse solo il fatto che mi hanno colpito piu' degli altri articoli letti in questi giorni, pero' forse qualcosa in comune la hanno.

In comune hanno il fatto che il Web inizia ad entrare anche nella politica, il che dimostra che chi e' interessato alla societa' e alla sua evoluzione, non ha che da capire come evolvera' il Web (fosse semplice :-) ).

Ho sempre pensato che il Web fosse ancora lontano dall'essere veramante pervasivo, perche' i numeri di penetrazione, rispetto ad esempio alla televisione, sono ancora bassi; cioe' il Web oggi raggiunge solo una fascia della popolazione, i piu' giovani appunto, e non i consumatori (sempre piu' anziani) di carta stampata (sempre di meno) e di televisione (idem).

Moveon.org (organizzazione milionaria gestita da un ragazzino), Obama (pagina Myspace), e Grillo in Italia, utilizzano il Web per influire su societa' e politica, e lo fanno con successo.

La campagna online di Obama, che poi e' gestita da uno dei cofondatori di Facebook, ragazzino anche lui, utilizza il Web molto bene, e lo integra con altri strumenti di comunicazione e organizzazione. In questo modo Obama e' riuscito, ad esempio, a finanziare la propria campagna e raccogliere centinaia di milioni di dollari, da milioni di donatori che hanno donato pochi dollari ciascuno, invece del metodo tradizionale seguito da Hillary Clinton, che e' quello di organizzare cene elettorali e chiedere a migliaia di donatori 2,500 dollari o giu' di li (che non sono pochi).

Anche Grillo in Italia e' capace di riempire le piazze, cosa che non fa piu' la politica tradizionale, e farlo con gente che crede veramente nel messaggio di protesta e nella richiesta di rinnovamento; non entro nel merito delle tesi, se il messaggio sia giusto o sbagliato, mi interessa capire come il messaggio, possa arrivare anche se Grillo e' stato espulso da tutti gli altri canali di informazione tradizionali.

Insomma, capire il Web 3.0 aiuta a capire quello che succedera' in futuro alla politica e alla societa'. Web 1.0 e Web 2.0 hanno dato una mano sostanziale alla campagna per le presidenziali americane, e questo solo con strumenti ancora "grezzi" come il search (alla Google), il social networking e i blog.

Ci vorra' molta immaginazione per capire gli enormi cambiamenti che stanno per arrivare; cambiamenti che sono prima tecnologici e poi politici e sociali ...

La fine dei giornali si avvicina

Un anno fa ho sentito dire, ad un amministratore delegato di un grande gruppo media tradizionale italiano, che lui non era preoccupato perche' l'ultimo giornale sarebbe circolato nel 2040, molto dopo la sua pensione etc. etc.

Siccome questa e' la vision, i due maggiori gruppi editoriali italiani hanno acquistato, per centinaia di milioni di euro, due gruppi media tradizionali (carta stampata) all'estero, uno in Spagna e uno in Francia. Forse si saranno detti che siccome siamo esperti a fare ristrutturazioni di sistemi economici in Italia (e questa e' tutta ironia), allora sapremo farla anche in Francia e Spagna. Immagino le feste organizzate dagli azionisti in Francia/Inghilterra e Spagna quando sono riusciti a vendere una bella gatta da pelare.

Se si guarda a quello che sta succedendo negli Stati Uniti, non so se l'Amministratore Delegato sia piu' tanto sicuro della sua visione di un anno fa.

Detto in cifre, prese da questo ottimo blog:
- la circolazione di giornali giornaliera negli USA e' oggi la stessa di 62 anni fa
- siccome 62 anni fa la popolazione era la meta', la circolazione per abitante si e' dimezzata
- la riduzione della circolazione e' iniziata nel 1980 (pre internet) ma sta accelerando in questi ultimi anni

L'unica buona notizia? In America i giornali raccolgono 42 miliardi di dollari di pubblicita', che a questo punto andranno a finire da qualche altra parte in una decina di anni (non tutti ma una buona parte).

Finalmente si sperimentano altri formati

L'evoluzione di Internet come strumento di distribuzione di contenuti, non solo di comunicazione, sta creando grossi problemi ai "media tradizionali" che sono legati a modelli di advertising che andavano bene per il broadcast tradizionale. Quando cioe' i canali televisivi trasmettevano contenuto e si intervallava il contenuto con spot pubblicitari.

Questo modello ha portato, fino ad oggi, i media tradizionali a vedere le nuove tecnologie come delle minacce, e quindi a cercare di contrastare in tutti i modi ad esempio il file sharing.

Ora pero' anche i media tradizionali si fanno furbi e iniziano a sperimentare modelli nei quali il product placement e' all'interno del formato, il che potenzialmente apre la strada alla libera distribuzione dei contenuti. Cioe' si ribalta il concetto attuale che vede il produttore di media interessato a limitare la distribuzione del proprio contenuto su canali autorizzati. Con il product placement all'interno, ci sara' un forte beneficio a lasciare che il contenuto sia distribuito liberamente.

E si arrivera' quindi a modelli di business che meglio si adattano ad Internet.

Con le nuove tecnologie, cosi' come nella vita, non e' possibile nuotare contro corrente nel fiume, ma bisogna lasciarsi trasportare, cercando, quando possibile, di andare un po' a destra o un po' a sinistra ...

I lavoratori indipendenti

Come sarebbe bello trovare anche a Milano un bar con la connessione ad Internet dove poter lavorare e fare anche un po' di vita sociale con persone che lavorano su Internet. Qualche bar a dire il vero c'e', ma alla fine sono soprattutto ritrovi di mamme che hanno accompagnato i figli a scuola e parlano del piu' e del meno (e del parrucchiere), di uomini che prendono rapidamente il caffe' e parlano di calcio o della nuova auto che hanno comprato, etc. etc. :-(

Qualche giorno fa sul mio blog in Inglese scrivevo di un articolo di Bob Cringeley che descrive come stiano cambiando l'istruzione e le universita' in particolare. Il tutto dovuto, come al solito, allo sviluppo esponenziale delle tecnologie.

Ovviamente e' il mondo che cambia, non solo l'istruzione, ma anche il lavoro. Ad esempio in questo articolo dal titolo "Self employed technorati" si parla proprio di come stiano nascendo dei luoghi fisici dedicati all'aggregazione di "lavoratori indipendenti". Queste persone potrebbero lavorare da casa, usando la rete per tenersi in contatto con fornitori, clienti e partners, ma alla fine hanno iniziato a lavorare da bar dotati di connessione ad Internet, tipo Starbucks.

Ora stanno nascendo degli spazi ad hoc, che mettono assieme l'aspetto lavorativo (conoscenza di potenziali partners) con l'aspetto sociale, il tutto in un ambiente molto informale e innovativo.

Credo che fra qualche anno qualche imprenditore italiano decidera' di investire in locali di questo tipo, perche', anche se pochi, iniziano ad esserci un po' di persone che come me lavorano da casa, e su progetti diversi contemporaneamente.

[Update] Paola mi segnala questo articolo dell'Economist. Da leggere :-)

Shopping comparison

Se questo servizio di Amazon funziona, i negozi "fisici" non saranno molto contenti, e saranno costretti anche loro a ristrutturarsi, o migliorare il servizio offerto in qualche modo innovativo.

In pratica funziona cosi': ti trovi in un negozio, ad esempio quello del tuo quartiere, un centro commerciale, oppure anche in un negozio in un'altra citta'. Vedi un articolo che vorresti comprare, mandi un SMS ad Amazon con il codice dell'articolo, e Amazon ti dice quanto ti costa se lo compri tramite loro. Se ti va bene, confermi l'acquisto e il gioco e' fatto.

In questo modo i negozi fisici diventano vetrine per servizi di e-commerce, sostengono il costo del magazzino, e tu invece compri dove e' piu' conveniente.

Se questa cosa prende piede, non fara' altro che accelerare la ristrutturazione della vendita al dettaglio :-)

Ovviamente la direzione e' quella giusta, da vedere se verra' adottata; come al solito si partira' dai giovani.

Democrazia economica e nuove tecnologie

Oggi ho preso il caffe' con una persona che e' attiva nell'imprenditoria.

Ad un certo punto, siccome avevo la sensazione di non riuscire a passare il messaggio su un certo argomento, gli ho voluto spiegare perche' ho sempre investito e continuo ad investire il mio tempo a cercare di capire qualcosa di tecnologie avanzate.

In Italia sopratutto, ma questo vale (in misura minore) anche nel resto del mondo sviluppato, i piccoli  (e i giovani bravi in particolare) hanno la possibilita' di innovare in settori tecnologicamente avanzati perche' solo loro capiscono bene la tecnologia. In questi casi i giovani non devono chiedere permessi al burocrate di turno, non devono competere con il figlio del ricco o del politico di turno (o del ricco-politico) e non hanno bisogno di enormi capitali per avere successo. Quello che conta in alcuni settori molto avanzati sono le idee e la comprensione prima degli altri di quali nuovi prodotti o servizi sviluppare. In quest'ottica, questi settori sono economicamente democratici, perche' sono al di fuori dei circuiti economici tradizionali, che in Italia sono molto lontani dall'essere democratici.

Al contrario, penso a cosa significhi sviluppare in Italia un business legato al territorio, come ad esempio lo sono alcuni business legati alle fonti energetiche rinnovabili. La quantita' di dazi, permessi, aiuti, prestiti etc. che vanno richiesti a burocrati, i quali burocrati non hanno nessun interesse a far funzionare le cose. Alla fine il tuo tempo lo passi a gestire la burocrazia, e il business vero e proprio passa in secondo piano.

Ora che Internet sta diventando pervasivo, la tentazione della politica e del vecchio che avanza, e' quella di regolamentare tutto, adducendo le piu' svariate ragioni, dalla difesa dei giovani, a quella della privacy, a quella del copyright. Tutte ragioni nobili, ma che mascherano la volonta' di controllare quello che e' nato dal basso ed e' sfuggito di mano ed ora va imbrigliato perche' tutto ritorni come prima ... cosi' che per aprire un business su Internet si debba chiedere il permesso ai burocrati o politici di turno.

Telefonate senza voce e piu' ...

Fino a qualche anno fa di questo si leggeva nei libri di fantascienza, oggi iniziano ad apparire i primi prototipi che permettono di parlare a telefono senza emettere voce. I segnali che il cervello manda alle corde vocali sono intercettati e trasformati in voce sintetica da un computer.

Altra applicazione possibile e' quella di poter fare una ricerca su Internet semplicemente pensando a volerla fare. Il sistema cerca la stazione degli autobus piu' vicina (che risponde alla domanda alla quale hai pensato) e ti comunica la risposta.

Fantascienza? No, semplicemente e' che la tecnologia e' in crescita esponenziale. Che cosa significa esponenziale? Significa che il balzo in avanti tecnologico del prossimo anno e' superiore a quello di quest'anno e cosi' via.

Come spiegare il cambiamento

Ieri ero ad una tavola rotonda organizzata dalla Confindustria di Modena dal tema: Correre verso il futuro.

C'erano fra gli altri: Ronald Spogli, Ambasciatore degli Stati Uniti, Mario Polegato, Fondatore di Geox e Stefano Venturi, Amministratore Delegato di Cisco; grazie al Dott. Fini e al Dott. Tangerini per l'organizzazione.

Nel mio piccolo, ho cercato di spiegare che l'evoluzione esponenziale delle tecnologie sta cambiando completamente il mondo, facendo esempi che vanno dalla legge di Moore per i processori alla discesa esponenziale del costo di sequenziamento del genoma; e il cambiamento influenza tutti i settori dell'economia e della societa'.

Oggi seguendo questo link segnalato da Paola, sono arrivato al video piu' in basso, che e' di un anno fa e contiene alcune inesattezze (tipo il successo che non c'e' stato del OLPC); per il resto e' un video illuminante che fa capire quanto sia veloce il cambiamento.

Tutto questo per dire che, negli ultimi 20 anni, alcuni settori vitali dell'economia e della societa' italiana sono stati fermi, mentre la velocita' di cambiamento nel mondo accelera; e questo e' un problema per tutti noi se non ci sbrighiamo a cambiare.

Come cambia il mondo ...

... in soli 3 anni.

Business Week ha aggiornato un articolo scritto 3 anni fa, nel quale si parlava di come il social media avrebbe cambiato il mondo.

Ora quel futuro, che sembrava lontano, e' arrivato e si e' rivelato molto piu' avanti di ogni immaginazione - grazie alla crescita esponenziale delle tecnologie e alla abitudine tutta umana che abbiamo a prevedere il futuro in maniera lineare (quando riusciamo a guardare oltre il nostro naso a "bocce in movimento).

Chissa' se fra qualche anno gli articoli non saranno del tipo: "How Bio-AI will shape your business" ;-)

Visioni

Sto leggendo "Neural Engineering", un libro che spiega come applicare i modelli ingegneristici allo studio dello neuroscienze. E' interessante vedere come l'ingegneria inizi ad abbracciare campi che solo 10 anni fa sembravano molto distanti, come la biologia e le neuroscienze ad esempio.

Gli ingegneri in alcune parti del mondo, oltre ad Idraulica e Elettronica, studieranno anche queste cose. Anche in Italia, ovviamente, fra almeno 10 anni pero' ... non sia mai che innoviamo prima degli altri ... e poi, come potremmo fare spazio a professori giovani, se i nonni sono ancora li ... non c'e' mica posto per tutti :-)

Per divertirti un po', e non pensare a queste cose, c'e' un illusione ottica che puoi sperimentare che illustra come funziona il sistema visivo.

Futuro e presente della comunicazione

Le societa' telefoniche sono le stesse che vorrebbero la fine della Net Neutrality, in maniera da applicare queste belle tecniche di differenziazione di prezzo anche all'Internet.

Questo articolo su quanto ci costano gli SMS  vale per l'America, ma non credo sia  troppo diverso qui in Europa. Ad esempio, costo per trasferire 2560 canzoni (e' una stima ovviamente):
- tramite ISP: $1
- tramite SMS : $15,339,212.80

Io mi chiedo chi difendera' l'Internet nel parlamento italiano dai prossimi attacchi delle varie lobby? E ce ne sono parecchie, eccone solo alcune:
- politici - liberta' di parola e informazione alternativa
- compagnie telefoniche  - Net Neutrality
- media tradizionali - erosione dei guadagni su carta stampata e presto TV
- editori - erosione dei guadagni sui libri (che sta per arrivare)
- case discografiche - erosione dei guadagni (gia' arrivata)
- etc. etc ..

Come si scrive un articolo ...

... si parte dagli esempi specifici fino ad arrivare a cercare di definire un trend, senza cortine fumogene, ideologie mascherate o sensazionalismi che non fanno capire nulla al lettore (dei giornali italiani). Se vuoi capirne di piu' di quello che sta succedendo all'economia globale, questo e' un buon punto di partenza.

Le conclusioni dell'articolo sono le solite che si traggono quando ci sono le crisi: piu' regolamentazione dei mercati; negli ultimi anni il pendolo si e' spostato troppo dalla parte della de-regolamentazione, e ora a gran voce si chiedono un po' di regole per evitare che in futuro ci siano altre crisi.

In Italia avremmo bisogno di tanta de-regolamentazione invece, accompagnata da svecchiamento della classe dirigente e politica. Ovviamente siamo in controtendenza, essendo rimasti indietro 20 anni ...

Il mio cellulare e' morto ...

... e ho perso tutti i numeri che ho aggiunto negli ultimi mesi. Se mi leggi e hai il mio numero ci cellulare, non e' che potresti mandarmi un SMS con il tuo nome, cosi' posso riaggiungerti alla mia rubrica?

PS: in un mondo Internet che funziona a Nick o URL (e non ad indirizzi IP), il mondo della telefonia funziona ancora a numeri difficili da ricordare ... anche questo destinato a cambiare, ma anche qui ci vorra' tempo :-(

PPS: lo so, potevo fare un back-up, ogni tanto, oppure tenerli sulla SIM :-(

Il futuro della multimedialita' in casa e' oggi

Se hai voglia di vedere come sara' la tua casa fra pochi anni (o anche adesso se vuoi provare), ti basta guardare questo video. E' tutto integrato: Internet, la televisione, la radio, il telefono, la segreteria telefonica, i database domestici, i telecomandi, le luci della casa, il tuo cellulare, la console dei giochi, lo stereo, le casse, etc. Il software esiste gia', non costa nulla, perche' e' basato su LinuxMCE.

Un software di questo tipo sta facendo nascere una nuova industria che sviluppa hardware e software basati su sistemi aperti. Sarebbe bello che in Italia si facesse spazio ai giovani, perche' sono gli unici che possono inventarsi applicazioni e prodotti basati su queste tecnologie ... oltre ad essere prodotti  di design (che noi italiani sappiamo ancora fare) dovendosi integrare con l'arredamento domestico.

Ovviamente per fare tutto questo bisognerebbe pensare a stimolare le piccole aziende innovative (che non sono ancora nate) piuttosto che spendere soldi pubblici su aziende decotte (come facciamo da 20 anni in Italia). Ma e' ovvio che questa visione politica e' difficile che sia presente in una classe politica anziana, perche' le nuove tecnologie hanno bisogno di gente giovane ...

Se hai un attimo, guarda il video che fa vedere come funziona il sistema.

La fine del mercato della pubblicita' come lo conosciamo

Il report di IBM dice che nei prossimi 5 anni il mercato pubblicitario cambiera' di piu' di quanto e' cambiato negli ultimi 50 anni. Dice che si dovra' abbandonare l'approccio broadcast. Insomma, quello che tutti i giovani che lavorano sull'Internet hanno capito da anni, e che i geronto-pubblicitari che gestiscono i budget pubblicitari non hanno capito, o fanno finta di non capire.

Anche se adesso puo' sembrare che chi fa Internet sia il figlio povero della comunicazione, rispetto alla televisione e ai giornali, nel giro di pochi anni la situazione sara' ribaltata.

Speriamo solo che chi ci governa consentira' al mercato che si sta sviluppando sull'Internet di rimanere libero, cosi' che anche i giovani possano continuare a sognare di creare le proprie start-up.

La verita' prima o poi viene fuori! Teniamo duro :-)

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