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biologia

Neuroscienza at the beach

L'universita' di Zurigo organizza da qualche anno un workshop di Ingegneria Neuromorfica Cognitiva a Capocaccia in Sardegna.

A differenza della prima volta 4 anni fa, oggi partecipo attivamente ai workshop; non ci sono piu' termini misteriosi che devo andare a guardare su Wikipedia :-)

Il posto e' bello e siamo fortunati perche' il clima e' perfetto.

icecube

Living technology

Sono stato invitato ad un workshop in Danimarca dal titolo: Living technology; mi compiaccio per il fatto che, dopo 2 anni di tentativi di capirci qualcosa di metodi alternativi di computazione, biologia, etc., qualcuno mi chieda di dire che cosa ne pensi io di questi temi.

Al workshop partecipano ricercatori di livello "elevatissimo" (direbbe una persona che conosco ;-) ), persone che stanno lavorando alla creazione della vita artificiale, con tutte le implicazioni del caso.

Mi hanno chiesto di preparare una presentazione di 10 minuti che spieghi come questo approccio alla vita artificiale possa essere applicato ad Internet ... (e ora mi viene da dire, che cavolo gli racconto!!! :-) )

So che qualcosa mi verra' in mente (in effetti e' quello a cui rifletto da 2 anni), non so quanto sara' furba o innovativa, ma alla fine sorrido perche' e' la prima volta che mi invitano ad interagire con persone che si stanno occupando delle cose che mi appassionano, ma che fino ad ora non riuscivo a conoscere.

PS: giusto per mettere le mani avanti ... forse alla fine nessuno mi fara' una domanda, e ritornero' con la coda fra le gambe a cercare di capirci qualcosa in piu' ... va beh ci puo' stare ... :-)

PPS: giusto per ricordarsi di momenti passati qualche anno fa. Cercavo di capirci qualcosa di Internet, avevo letto di tutto per un paio di anni, ma poi cercavo di conoscere le persone che se ne occupavano e nessuno mi prendeva sul serio. Alla fine tutti quelli che volevo conoscere avevano fatto qualcosa su Internet (anche se fa ridere adesso perche' eravamo solo agli inizi, come ancora ora fra l'altro) e io non avevo fatto nulla, anche se le idee chiare le avevo (credo) ... cosi' alla fine mi sono rotto le scatole e ho deciso di fare qualcosa ... solo che fatica ... anni di cantina, per poi poter dire ... si Internet lo conosco, ho fatto qualcosa ... passiamo ad altro ...

Workshop di neuromorphic engineering

Sono in Sardegna a Capo Caccia, al workshop di Neuromorphic Engineering organizzato dall'istituto di neuroinformatica di Zurigo. C'e' un misto di biologi, neurobiologi, informatici, ingegneri elettronici e fisici. Tutti cercano di lavorare assieme, per capire come funziona il cervello e quale codice utilizza. Ci sono ricercatori da Europa (Inglesi, Francesi, Tedeschi, Olandesi, Svizzeri e qualche Italiano) e Stati Uniti.

Non ho ancora il background per capire tutto quello di cui si parla, ma inzio a capirne abbastanza.

Sequenzia il tuo genoma per corrispondenza

... si ora si puo' grazie ad un'azienda Islandese. Mandi un campione di saliva, e nel giro di 2 settimane ricevi il tuo genoma sequenziato, e ci puoi fare quel che vuoi.

Ad esempio, vedere da dove vengono i tuoi antenati (non qualche generazione fa, ma centinaia), se sei l'anello mancante o meno ( :-) ), se potrai essere soggetto a malattie (in base a calcoli statistici, etc.).

Insomma, a parte gli scherzi, e le ovvie levate di scudi che ci saranno da parte di chi e' sempre spaventato dalle innovazioni (cioe' la maggior parte della popolazione italiana, terrorizzata e anestetizzata da anni di Baudo e De Filippi), alla fine anche questa innovazione entrera' nella normalita' delle cose.

La verita' e' che siamo all'inizio di rivoluzioni tecnologiche il cui impatto e' difficile da prevedere. Ne vedremo delle belle, e avremo bisogno di cercare di capire sempre meglio quello che sta succedendo.

PS: se non hai necessita' di fare il figo con i tuoi amici, con il tuo bel DVD del genoma da estrarre ai party come se fosse un I-Phone, ti consiglio di aspettare un po', perche' l'evoluzione esponenziale delle tecnologie fara' si che i prezzi di sequenziamento scenderanno rapidamente ...

... pero' a quel punto non potrai fare piu' il figo :-)

Forse dovrei smettere ...

... di farmi le pippe mentali ... e uscire un po' di piu' :-)

Cervello artificiale

Questa estate ho incontrato un professore di Stanford che mi ha raccontato delle sue ricerche per arrivare ad un cervello artificiale.

Mi diceva, che il cervello e' una macchina sofisticatissima e che le nostre attuali tecnologie sono lontane da quel livello di efficienza. Ad esempio il cervello funziona con circa 10 Watt di potenza e ha un numero di connessioni (fra neuroni) di 3 ordini di grandezza superiore rispetto a tutte le connessioni Internet (3 ordini di grandezza significa dover moltiplicare per 1000).

Scrivo questo perche' oggi mi ha colpito questa notizia: Internet consuma il 9,4% di tutta l'energia degli Stati Uniti.

C'e' ancora tanta strada da fare per arrivare ad un livello di performance ed efficienza pari a quello del cervello umano, ma con la crescita esponenziale delle tecnologie, c'e' qualcuno che dice che non siamo molto lontani. Si tratta dei Singolaristi, che immaginano che fra qualche anno potremo trascendere la base carbonio (il nostro corpo basato sulle cellule) e uploadarci su un substrato differente (oggi sarebbe il silicio).

Libri

the iliadOggi ho ricevuto un libro che avevo ordinato su Amazon. Il libro, Principles of Neural Science, e' un mattone di 1400 e piu' pagine. Non so quanto pesi, ma non credo lo portero' in giro quando vado in bici. Non so quanti alberi siano stati tagliati per stamparlo, nemmeno quanta energia sia stata consumata per spedirlo.

Tutto questo per dire che se fosse gia' disponibile un lettore basato sulla tecnologia e-ink, credo che lo comprerei subito. Ho visto quello della Sony, si legge bene, anche con molta luce, ma ha lo schermo troppo piccolo.

Quello che si avvicina piu' a quello che vorrei e' l'Iliad, che pero' non e' ancora sul mercato.

Biotecnologie

Due articoli colpiscono l'immaginazione e delineano quello che sta per succedere:
- Venter annuncia di essere riuscito a trasferire il genoma in una cellula "vuota". Lui lo definisce "to boot up a chromosome system"
- Dyson parla di come stiamo per entrare nell'era della "communal evolution"

In ambedue i casi si tratta di descrivere quello che sta succedendo nelle biotecnologie con termini mutuati dalla informatica.

Citato su nature

Il mio blog in inglese e' stato citato da Nature!

Va beh, diciamo che e' stato linkato come uno dei blog che hanno seguito la conferenza di Synthetic Biology a Zurigo, sul blog di Nature, cmq fa lo stesso :-)

Tornato a Milano

La conferenza e' stata interessante.

Non sono stato in grado di capire il dettaglio, perche' mi mancano le basi di biologia molecolare, pero' qualcosa l'ho capita:
- hanno posto le basi di un nuovo campo (biologia sintetica) ma ancora mancano gli strumenti tecnologici per far si che i costi di sviluppo siano accessibili a budget non milionari
- il database delle parti biologiche che l'MIT ha creato, ha ancora poche parti (400), che non sono compatibili fra loro, e in percentuale molto alta potrebbero essere state gia' brevettate (in parte) da aziende che in futuro potrebbero voler esser pagate da chi utilizzera' queste parti
- c'e' chi cerca di capire quale sia il numero minimo di geni necessari alla vita (di un batterio ad esempio, c'e' chi dice 300), e chi oltre a quello cerca di capire come sia nata la vita (non certo con 300 geni gia' belli e sviluppati)
- c'e' chi si preoccupa che questo settore possa svilupparsi senza essere bloccato dai brevetti,  e porta avanti discorsi che provengono da Creative Commons e Open Source (del mondo informatico) e cerca di applicarli alla biologia sintetica
- c'e' chi dice che per studiare i sistemi biologici sintetici sia necessario applicare le stesse teorie dei circuiti (ingegneria elettronica) con tanto di equazioni differenziali da risolvere, e chi invece sta disperatamente cercando una nuova matematica che descriva i network (che vengono fuori anche in biologia, oltre che su Splinder ad esempio, con i cluster di micro-community :-) )

PS: c'e' chi dice che questo blog stia diventando troppo serio; concordo, ma in questo periodo non riesco a scrivere cose meno serie, anche se mi piacerebbe :-)

[aggiornamento] ho appena finito di scaricare questo podcast. Quando trovo il cavo, sincronizzo l'iPod con Banshee (su Ubuntu) e lo ascolto ... di sicuro ci saranno vari spunti interessanti.

iGEM

Sto ascoltando la presentazione su iGEM a Zurigo. Una specie di gara fra team di universita' che si sfidano a creare organismi sintetici. Veramente interessante!

BTW: fino al 2006 non c'erano universita' italiane, ma c'erano team di paesi che consideriamo meno "avanzati".

BTW (2): sono collegato in wireless lan (gratis) in un aula di universita', con banchi dotati di prese LAN e di prese elettriche.

Synthetic Biology 3.0

Da domani sono a Zurigo per la conferenza di Synthetic Biology 3.0. Non ci capisco ancora molto perche' il libro di Cell Biology non sono ancora riuscito a finirlo.

Il brevetto sugli organismi sintetici

In questi ultimi mesi sto cercando di capire un po' di Biologia e di una disciplina che ha un nome molto accattivante: Biologia Sintetica. L'idea e' quella avvicinare la biologia alla ingegneria (posto in maniera molto semplificata).

Ovviamente come tutte le nuove tecnologie ci sara' chi gridera' allo scandalo, perche' non si puo' giocare a costruire la vita artificiale; altri invece, come e' sempre successo in tutta la storia umana, andranno avanti e alla fine anche questa tecnologia fara' parte del bagaglio umano, portando progresso e pericoli annessi (come quando si e' inventato il martello e alcuni l'hanno usato per piantare chiodi, altri per spaccare teste altrui).

Detto questo, dietro le quinte, c'e' chi vorrebbe brevettare alcuni aspetti di queste nuove tecnologie. Una delle grandi questioni aperte nel nuovo millennio (e vale anche per il Software) e': che cosa sia giusto brevettare e che cosa invece non e' brevettabile perche' bene dell'umanita'. C'e' un'associazione, attiva da 25 anni, che si sta battendo per evitare la brevettabilita' di queste tecnologie.

[aggiornamento] fra l'altro e' uscito questo bell'articolo del NYT sui brevetti sul software che condivido in pieno.

Quando le cose funzionano

Sono stato invitato ad un pranzo con John Hennessy che e' il Presidente di Stanford. A parte la disponibilita' della persona, quello che mi ha colpito e' la competenza. Oltre ad essere stato ricercatore e poi professore, ha anche fondato un'azienda di successo e ne ha finanziate varie come Angel (fra cui Google).

In questo periodo sto leggendo di Microbiologia e Intelligenza Artificiale. Inizio a capirci qualcosa. Gli ho fatto qualche domanda del tipo: "ma secondo te quando esplode la Microbiologia come ha fatto il web", oppure, "a che punto siamo con l'IA, conosci Numenta?" Ovviamente le risposte sono state precise e interessanti.

Forse non c'e' bisogno di essere "magnifico" per fare il Presidente di Stanford, pero' di sicuro serve sapere quello che succede nel campo della tecnologia.

Il DNA e l'apprendimento

Finalmente inzio a capirci qualcosa (poco, poco, ma qualcosa :-) ).

Dopo forti dosi di "Cell Biology" e ripetizioni di Chimica Organica, ora sono in grado di capire (qualcosa) di articoli come questo. So che ai piu' potra' interessare poco, ma alla fine pare che il DNA stesso si adatti quando apprendiamo ... affascinante :-)

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