Le due culture
In Italia coesistono due culture molto diverse: da un lato quella del crescere con le proprie forze, studiare per migliorarsi, credere in se stessi e rischiare in prima persona; dall'altro quella dell'aspettarsi che la famiglia o qualcun altro faccia qualcosa per te, una raccomandazione per superare un esame o una spinta per trovare il lavoro.
La prima minoritaria, l'altra dominante, seguita da persone per la maggior parte oneste, che pero' non riescono concepire un modo diverso di comportarsi o crescere i propri figli.
Vivendo in Italia, mi capita di interagire con persone del secondo gruppo, molto più spesso di quanto vorrei, anche se poi, alla fine, i miei amici e le persone con le quali lavoro appartengono per la maggior parte al primo gruppo.
Non ho mai chiesto favori a nessuno, e questo mi rende libero e non soggetto a richieste di vecchi amici, diciamo così, ma alcuni episodi mi son successi e sono indicativi di quanto le due culture siano diverse.
Qualche anno fa sono stato invitato ad una cena a Roma; a tavola ero con la moglie di un ex ministro dell'economia, una principessa romana non ben identificata, il presidente di un grande gruppo parastatale, uno dei più grandi costruttori edili, etc ... ero il più giovane di gran lunga, e quindi mi hanno chiesto che cosa facessi (e sopratutto perche' fossi li, insomma credo che volessero sapere di chi fossi figlio). Quando ho raccontato che mi occupo di Internet, la moglie del ministro inizia a raccontare del suo povero e bravo figlio, che e' andato a studiare Internet negli Stati Uniti e che non riesce a tornare in Italia perché nessuna azienda capisce nulla di Internet.
Altro episodio, altra cena, questa volta con l'Amministratore Delegato della sede Italiana di un grande gruppo tecnologico Americano, che mi fa un esempio di come i valori in Italia siano completamente sballati; mi racconta di un centro di eccellenza che e' riuscito a far aprire in Italia, con giovani ricercatori venuti da tutto il mondo. Alla macchinetta del caffe', racconta di come si formino spontaneamente due gruppi distinti: gli asiatici che parlano di come sono riusciti a risolvere questo o quel problema, e il piu' figo percepito dal gruppo e il piu' bravo; gli Italiani che parlano delle uscite serali, di come si siano divertiti, di moto, macchine e ragazze ... e il piu' figo, beh sappiamo chi e'...
Il problema e' che aspettarsi che la vita cambi se qualcuno fa qualcosa per te, e avere come valore supremo quello del divertimento o dell'essere figo, fa si che alla fine solo i matti o i disperati provino a fare qualcosa di diverso. La maggior parte degli altri sono alla finestra ad aspettare, a giudicare, e a lamentarsi. Se poi anche la moglie di un ex-ministro non riesce a trovare lavoro al figlio in Italia, figuriamoci i figli della gente comune.
In un periodo di cambio tecnologico epocale, come quello che stiamo attraversando, avremmo invece bisogno di tanti piu' matti e disperati, e sopratutto di ragazzi normali che siano cresciuti in un ambiente nel quale i piu' fighi sono i piu' bravi, coscienti delle proprie forze, capaci di immaginare un nuovo futuro e di costruirlo con le proprie forze.