Chiudi o tieni aperte le frontiere? La globalizzazione: opportunita' e problemi
Ogni tanto mi trovo a parlare di globalizzazione con un mio amico che vede il processo in atto come un problema che sta dando un colpo terribile all'occupazione in Italia.
Alcuni suoi amici ingegneri lavorano per societa' di elettronica. Negli ultimi anni, alcuni di loro sono stati mandati a far training a loro colleghi in Cina. Ora le societa' per le quali lavorano spostano le attivita' dall'Italia all'Asia, perche' un ingegnere li costa molto meno.
Ovvio che quando vedi cose del genere inizi a pensare che forse la globalizzazione e' stata gestita male e che la risposta a quello che sta accadendo sia di alzare dazi doganali per limitare il vantaggio competitivo che hanno le nazioni in via di sviluppo nei confronti di quelle avanzate.
Oggi leggevo questo articolo di un giornale di Singapore dove si racconta che per i produttori di Bordeaux in Francia, la Cina e' ormai il primo mercato. Questo succede in parecchie altre industrie e fa si che a livello politico, quando si cerchera' di imporre tariffe all'importazione, alcuni dei principali oppositori alle tariffe saranno gruppi che non ti aspetti come, ad esempio, i produttori di vino. Questi infatti non vorranno che la Cina replichi alzando le tariffe all'importazione del vino Francese.
Ovviamente il post non vuol'essere un'analisi di quello che sta avvenendo con la globalizzazione, sarebbe troppo lungo e controverso parlarne qui. Solo e' interessante vedere che la globalizzazione avviene in 2 direzioni, non solo una.