I giovani soffrono non solo in Italia
"Ai giovani consigliamo di andarsene dal [nostro paese]".
"Il [nostro paese] e' diventato una gerontocrazia, non incoraggia abbastanza l'innovazione e la creazione, il clima sociale e' terribile, le minoranze visibili sono ignorate o umiliate, la pressione fiscale e' insopportabile".
Queste parole potrebbero descrivere la situazione italiana e invece sono tratte da un articolo di Le Monde sulla situazione dei giovani e dell'economia in Francia!
Il problemi dell'Italia e delle Francia sono dovuti al fatto che il mondo sta attraversando un periodo di transizione economica e sociale molto rapido che e' spinto dallo sviluppo tecnologico e dalla globalizzazione.
Alcune nazioni hanno capito che la transizione va assecondata e prendono le misure necessarie, anche se dolorose, per cambiare; altre nazioni evitano il cambiamento, e cercano di mantenere in piedi una struttura economica e sociale che giorno dopo giorno si svuota di significato, non risponde piu' alle necessita' del ventunesimo secolo e si indebolisce inesorabilmente.
Ovviamente le nazioni dove si soffre di piu' sono proprio quelle che rifiutano di analizzare con onesta' intellettuale il problema, e si barricano dietro ideologie che nel migliore dei casi andavano bene per interpretare il mondo durante il secolo scorso.
Il cambiamento puo' essere ritardato, ma il costo del ritardo diventa sempre piu' alto fino ad eventualmente portare al collasso completo del sistema.
Le élite, in Italia e Francia, sperano di mantenere il potere senza dover cambiare, perche' hanno paura che anche un piccolo cambiamento possa provocare una valanga non controllabile. Si appigliano alla speranza che l'economia mondiale si riprenda, trascinando con se anche le economie dei loro paesi, come avveniva in passato, e risolvendo cosi' i loro problemi.
Questa volta pero' il sistema va proprio adeguato al nuovo mondo, non bastera' sperare che qualcuno dall'esterno salvi il sistema.