Skip to Content

Cervello artificiale

Questa estate ho incontrato un professore di Stanford che mi ha raccontato delle sue ricerche per arrivare ad un cervello artificiale.

Mi diceva, che il cervello e' una macchina sofisticatissima e che le nostre attuali tecnologie sono lontane da quel livello di efficienza. Ad esempio il cervello funziona con circa 10 Watt di potenza e ha un numero di connessioni (fra neuroni) di 3 ordini di grandezza superiore rispetto a tutte le connessioni Internet (3 ordini di grandezza significa dover moltiplicare per 1000).

Scrivo questo perche' oggi mi ha colpito questa notizia: Internet consuma il 9,4% di tutta l'energia degli Stati Uniti.

C'e' ancora tanta strada da fare per arrivare ad un livello di performance ed efficienza pari a quello del cervello umano, ma con la crescita esponenziale delle tecnologie, c'e' qualcuno che dice che non siamo molto lontani. Si tratta dei Singolaristi, che immaginano che fra qualche anno potremo trascendere la base carbonio (il nostro corpo basato sulle cellule) e uploadarci su un substrato differente (oggi sarebbe il silicio).

Roma

Saro' al Venture Camp a Roma il 6 Ottobre. Non sono mai stato a questo tipo di eventi. Spero ci sia anche da conoscere nuove persone e divertirsi un po'.

Fra l'altro che si fa a Roma il venerdi e il sabato sera? ;-)

Appartamenti all'asta al 50% del prezzo

Vuoi comprarti un appartamento a Miami?

Oggi il miglior modo e' partecipare ad un'asta. I prezzi sono arrivano al 50% delle richieste iniziali e non tutti gli appartamenti sono venduti perche' la gente ha paura di quello che potrebbe succedere ... e intanto si continua a costruire ...

Qualche anno fa

Francesco mi ha ricordato di quando pensavamo di entrare nel mercato del VOIP con Tipic Inc. In effetti la tecnologia l'avevamo, era basata su Jabber, ed eravamo stati i primi a fare VOIP su Jabber. Pero' in quel periodo stava nascendo anche Skype, e loro avevano una piattaforma P2P sulla quale appoggiare il VOIP che noi non avevamo.

Avremmo potuto dedicarci anche al VOIP, ma alla fine avremmo disperso tutte le risorse e Splinder non sarebbe andato avanti. Abbiamo deciso di investire il minimo su IM e VOIP ed integrarlo in Splinder, ma non fare un servizio stand-alone.

Nomine

Ieri un mio amico e' stato nominato Vice Direttore Centrale di una grande banca. E' giovane, senza raccomandazioni ... bravo veramente a Fred.

Oggi sono stato nominato God Father della piccola Isabelle. Mi ha chiamato suo papa' Alasdair dall'Australia per chiedermi se accettavo la "posizione" :-)

Devo dire che mi ha spiazzato; gli ho detto che mi fa piacere, ma che non credo di riuscire ad essere a Sydney per il battesimo. Mi ha detto che non importa, perche' almeno uno dei 4 God Father ci sara' di sicuro. Mi ha spiegato che si possono nominare piu' God Father per figlio, il che mi tranquillizza .. gia sentivo la responsabilita' di essere unico.

Quando i Venture Capital fiutano l'aria ...

bite_of_apple... e' meglio fare attenzione.

Pare che il ciclo chiamato WEB 2.0 stia arrivando al termine. Un po' come il ciclo dei PC negli anni '80 e il WEB negli anni '90.

Di sicuro stiamo un po' esagerando a finanziare start-up che offrono gli stessi servizi, prodotti, etc.

Unico appunto: quando si chiude un ciclo non e' certo che se ne apra un altro a breve.  Ovviamente chi per primo capisce quale sara' la prossima ... :-)

[Immagine tratta da: Cliff Pickover]

PS: quanto sopra e' riferito solo a Venture Capital e Start-up; nelle aziende tradizionali, invece, c'e' ancora tanto lavoro da fare, perche' il WEB 2.0 e' ancora poco utilizzato.

PPS: i player del WEB 2.0 rimarranno in pochi e sempre piu' grandi; insomma c'e' poco spazio per le start-up ...

Nuovo appuntamento video

Domani intervisto alle 15:00 Michele Garufi co-fondatore di Nicox. Michele ha creato l'azienda finanziandola con capitali francesi. L'azienda e' attiva nel settore farmaceutico.  

Inoltre e' nato il blog del progetto Capturing Creativity, ovviamente su Splinder :-)

Ma quanto e' difficile studiare?

Me ne ero completamente dimenticato, ma studiare cose nuove, quando si hanno parecchie cose da fare, e' di un frustrante ...

... prendo il libro, leggo, mi manca un pezzo, prendo un altro libro, mi manca un altro pezzo, vado su wikipedia, interrompo per fare enne altre cose, riprendo ... si ecco dove ero rimasto ... argh !!!

... il tutto condito da un "piccolo" dubbio ... ma alla mia eta' mi saranno rimasti abbastanza neuroni per capire quello che leggo?

La bolla

Ieri ho trovato questo sito in inglese sulla bolla del mercato immobiliare negli USA. Abbastanza inquietante vedere quello che sta succedendo.

Per ora il mercato tecnologico non e' ancora stato toccato, speriamo rimanga cosi'.

Le tre cose che non mi piacciono

Con questo post chiudo la parentesi (???) dedicata a San Francisco, che, a parte questi difetti, mi piace veramente molto come posto.

Nell'ordine, e generalizzando come al solito, le cose che proprio non mi piacciono li sono: le macchine, il cibo e le donne.

MACCHINE
Iniziamo dall'argomento meno controverso, le macchine. Io le odio, non le sopporto, mi sembra una barbarie produrre un oggetto di metallo che pesa piu' di 10 volte il peso della (spesso) unica persona che deve trasportare, che inquina, ha un'efficienza ridicola e dissipa tutta l'energia quando si frena (questo chi non ha fatto fisica non lo puo' apprezzare), che ti costringe a stare in coda sempre piu' tempo ogni anno che passa, e che viene venduta come lo strumento della tua personale differenziazione, del tuo affrancamento, della tua liberta' ?!?!? E purtroppo al traffico e all'inquinamento anche a Milano ci stiamo facendo abitudine.

CIBO
Il cibo e' cucinato spesso bene, da chef che sanno il fatto loro (parlo dei ristoranti buoni, ma il discorso vale per tutti); ma alla fine e' la materia prima che non e' al livello di quello che si puo' trovare in Italia. In America, ad esempio, un pomodoro non profuma di nulla, un po' come i pomodori che stanno sempre di piu' popolando i banchi dei mercati rionali di Milano (sic!).

DONNE
Le donne a San Francisco sono andate oltre l'emancipazione e ora hanno un problema, vogliono fare le donne ma non sanno piu' come fare. Generalizzando, e lo dico nuovamente, le donne a San Francisco fanno come gli uomini e si concentrano sulla carriera. Quando poi hanno successo, o comunque hanno raggiunto una posizione di benessere e tranquillita' economica e lavorativa, e questo succede intorno ai 35 anni, a quel punto cercano un compagno e lo fanno come se stessero facendo delle interviste per assumere una persona. Si sono perse la femminilita' per strada, non sanno nemmeno da dove cominciare. E anche questo trend, come quello dei pomodori e delle macchine, lo si trova anche in Italia, almeno a Milano :-(

Libri

the iliadOggi ho ricevuto un libro che avevo ordinato su Amazon. Il libro, Principles of Neural Science, e' un mattone di 1400 e piu' pagine. Non so quanto pesi, ma non credo lo portero' in giro quando vado in bici. Non so quanti alberi siano stati tagliati per stamparlo, nemmeno quanta energia sia stata consumata per spedirlo.

Tutto questo per dire che se fosse gia' disponibile un lettore basato sulla tecnologia e-ink, credo che lo comprerei subito. Ho visto quello della Sony, si legge bene, anche con molta luce, ma ha lo schermo troppo piccolo.

Quello che si avvicina piu' a quello che vorrei e' l'Iliad, che pero' non e' ancora sul mercato.

Conoscersi meglio

Una delle cose che ho imparato da piccolo e' che, per capire veramente, bisogna fare paragoni; infatti non basta vedere qualcosa per capirla, bisogna sempre paragonarla a qualcos'altro, per coglierne le differenze e tirare le somme.

Quando lasciamo la nostra citta' o la nostra nazione (non per una vacanza di gruppo stile vacanze piemonte), e andiamo a vivere in posti molto diversi, iniziamo subito a paragonare tutto quello che vediamo e sperimentiamo con quello a cui siamo abituati. Iniziamo appena arriviamo all'aeroporto di destinazione e lo paragoniamo a quello dal quale siamo partiti, e poi passiamo a studiare le persone, come sono vestite, come si muovono, come si avvicinano a noi.

Lo studio delle differenze continua per tutto il periodo, e ci porta a fare delle considerazioni molto interessanti; innanzitutto capiamo chi siamo, nel senso che capiamo che un buon numero di cose che consideravamo proprie della nostra natura, sono invece dei modi di essere che abbiamo assorbito nel luogo nel quale vivevamo  e che in altri posti le cose si fanno in maniera completamente diversa. Poi capiamo anche che il posto dove viviamo non e' il centro del mondo e che le cose che facciamo sono determinate da abitudini e costumi sociali che possono (in teoria) essere cambiati.

Mi ricordo che, quando crescevo a Napoli, citta' che non aveva strade molto pulite, sentivo spesso dire che quando un napoletano andava a Londra (ad esempio) non si sarebbe mai sognato di buttare una carta a terra. O ad esempio scopro, tornando a Milano che un milanese non sorride per strada ma e' sempre accigliato, e conoscendo ora come si vive qui, la ragione e' che se sorridi e ti rilassi, dai l'impressione che non ti stia impegnando e non stia lavorando.

A San Francisco, dove le persone di certo lavorano e producono, si sorride in media molto di piu', le radio non trasmettono notizie apocalittiche e in maniera da terrorizzare l'ascoltatore (come succede ai media Italiani che non trasmettono una notizia positiva neanche se li obblighi, e mi sono chiesto sempre il perche'). Nell'aria c'e' un'onda di positivita' che ti da energia e ti spinge ad essere positivo.

Insomma, paragonando te stesso ad altre culture scopri che buona parte delle cose che consideravi proprie della tua natura, non sono altro che convenzioni che hai assorbito nel posto nel quale vivi. La tua vera natura allora inizia a venire fuori e scopri veramente te stesso.

PS: con questo post non vorrei aprire una rubrica stile Alberoni sul Corriere, pero' devo dire che mi diverto a scrivere di sensazioni colte durante i viaggi :-)

Traffic Jam a JFK

Traffic Jam a JFKPare che non solo le citta' americane stiano arrivando al limite con il traffico automobilistico; anche gli aeroporti sono al limite, quindi ore e ore spese per nulla a terra o girando in tondo sugli aeroporti piu' congestionati.

E' strano come, in un periodo nel quale si potrebbe ridurre il traffico con la tecnologia, ad esempio incentivando il telelavoro, alla fine si finisca invece per avere citta' sempre piu' intasate dal traffico sempre piu' lento, per non parlare della quantita' aggiuntiva di gas di scarico e di petrolio consumati. E questo e' un problema mondiale, succede veramente dovunque.

Comunque domani sono nuovamente in Italia ... qualche giorno a Cagliari e poi si ritorna a Milano, altra citta' che ogni anno che passa diventa sempre piu' intasata di traffico ...

[Aggiornamento]
Come volevasi dimostrare. A parte gli aerei in coda qui, c'erano decine di aerei in attesa di uno slot per atterrare.
 

On the way back!

Il WiFi di T-Mobile non prende bene in questo punto dell'aeroporto.

Mi sono collegato per disdire l'abbonamento prima di ripartire, e sorpresa ... come succede spesso, e' stato facilissimo iscriversi e iniziare a pagare, ma ora non si capisce come disdire l'abbonamento.

Pare che si debba chiamare un operatore ... ma che senso ha se ti iscrivi via web? (il senso lo capisco, ma non e' una di quelle cose che facilitano la vita dei clienti, anzi e' tutto fatto per rompere le scatole e rendere la dis-iscrizione quanto piu' difficile possibile).

60 km al giorno

2 settimane fa sono arrivato nella Bay Area, ancora un paio di giorni ed e' tempo di ripartire.

Ho incontrato parecchie persone, ed alcune di queste mi hanno presentato ad altre e cosi' via. Alcune persone, poi, le ho incontrate totalmente per caso, proprio come dice Howard: "You walk, you talk, you make deals".

Alla conferenza a Vancouver, ad una festa offerta dagli studenti, ho conosciuto Kang-Xing, un ragazzo di una ventina d'anni, che poi ho scoperto essersi appena laureato come numero 6 ad Harvard, ed ora lavora nella Valley con il suo amico Zuckerberg che ha fondato Facebook. Abbiamo parlato di Intelligenza Artificiale, Biologia, Social Networking e Blogs, ed e' incredibile come un ragazzo cosi' giovane avesse le idee cosi' chiare su come stanno evolvendo questi vari campi. Xang-Xing mi ha invitato a visitare Facebook e ci sono stato il giorno che e' stato giu' per 2 ore (fuori c'era Scoble con la telecamera che cercava di intervistare qualcuno per capire che stava succedendo). Mi sono ricordato di quando Splinder andava giu', altri tempi ... :-)

Sempre a Vancouver ho conosciuto Guy, francese di una sessantina d'anni che da 20 lavora ad un progetto di un chip parallelo ed innovativo. Guy dimostrava il suo chip da solo su un banchetto fuori le sale degli speach, e mi ha ricordato i primi tempi di Splinder, quando facevamo proprio tutto da soli. Guy e' una persona incredibile, ci siamo rivisti nella Bay Area, mi ha fatto fare un giro della zona dove vive, e ho avuto la sensazione che il suo chip possa cambiare la Computer Science. Se e' cosi', lui sara' fanta-milionario ed io saro' contento di averlo conosciuto (ora continuo a leggere un po' di doc che mi ha mandato ;-) ).

Marco, poi mi ha fatto visitare il campus di Google, Fabrizio mi ha presentato un professore di Genetica di Stanford che mi ha, a sua volta, presentato ad altri professori che si occupano di approcci "Biologici" alla Intelligenza Artificiale.

Le serate le ho passate con Marco, in giro per i locali di San Francisco, assieme a molti altri "Euro-trash", come veniamo chiamati dagli Americani quando ci atteggiamo a intellettuali del vecchio mondo :-) Marco mi ha spiegato la Valley da Europeo.

Dan mi ha ospitato nel suo cottage a Mill Valley, presentato i suoi amici, quasi tutti democratici impegnati nel sociale (tranne una coppia di repubblicani fino al midollo). Dan mi ha spiegato la Valley da Americano.

Marianne, amica di Dan, mi ha fatto fare il giro di North Beach e fatto vedere i playground per i bambini, nel caso decidessi di andare a vivere li ...

Matteo, che con altri Italiani ha messo in piedi il network Baia, mi ha fatto conoscere Marco e altre persone.

Queste sono solo alcune delle persone che ho conosciuto in questi giorni, passati a girare su e giu' la Bay Area, passando tanto tempo in macchina (60 km al giorno), io che la macchina la odio; la mia l'ho regalata! Se proprio devo dirla tutta, la macchina e' l'unico aspetto non tanto positivo che vedo qui ...

Syndicate content