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vision

Forse dovrei smettere ...

... di farmi le pippe mentali ... e uscire un po' di piu' :-)

Il mondo che cambia

L'Universita' di Berkeley in California [1] ha iniziato a mettere alcune lectures online su Youtube. Fra un po' altre universita' inizieranno a mettere tutti i corsi, e a quel punto gli studenti di tutto il mondo (e non solo) potranno fare paragoni fra i propri professori e quelli delle altre universita' ... e ne vedremo delle belle ...

Insomma, la diffusione del sapere, che per secoli era rimasta un'attivita' non scalabile (un professore ogni x studenti) ora, con le nuove tecnologie, lo diventa. Si dovra' ripensare al servizio che da secoli chiamiamo Universita', e declinarlo per il 21 secolo; intanto noi in Italia discutiamo ancora se fare tecnologia o scienza sia di destra o di sinistra :-(

[1] Berkeley non e' una "qualsiasi" universita'. Una ricerca dell'universita' di Shanghai, pone Berkeley al terzo posto fra le universita' migliori al mondo dopo Harvard, Stanford, e prima di Cambridge. Le italiane sono lontane :-(

PS: Berkeley e' un'universita' pubblica!

Cervello artificiale

Questa estate ho incontrato un professore di Stanford che mi ha raccontato delle sue ricerche per arrivare ad un cervello artificiale.

Mi diceva, che il cervello e' una macchina sofisticatissima e che le nostre attuali tecnologie sono lontane da quel livello di efficienza. Ad esempio il cervello funziona con circa 10 Watt di potenza e ha un numero di connessioni (fra neuroni) di 3 ordini di grandezza superiore rispetto a tutte le connessioni Internet (3 ordini di grandezza significa dover moltiplicare per 1000).

Scrivo questo perche' oggi mi ha colpito questa notizia: Internet consuma il 9,4% di tutta l'energia degli Stati Uniti.

C'e' ancora tanta strada da fare per arrivare ad un livello di performance ed efficienza pari a quello del cervello umano, ma con la crescita esponenziale delle tecnologie, c'e' qualcuno che dice che non siamo molto lontani. Si tratta dei Singolaristi, che immaginano che fra qualche anno potremo trascendere la base carbonio (il nostro corpo basato sulle cellule) e uploadarci su un substrato differente (oggi sarebbe il silicio).

Quando i Venture Capital fiutano l'aria ...

bite_of_apple... e' meglio fare attenzione.

Pare che il ciclo chiamato WEB 2.0 stia arrivando al termine. Un po' come il ciclo dei PC negli anni '80 e il WEB negli anni '90.

Di sicuro stiamo un po' esagerando a finanziare start-up che offrono gli stessi servizi, prodotti, etc.

Unico appunto: quando si chiude un ciclo non e' certo che se ne apra un altro a breve.  Ovviamente chi per primo capisce quale sara' la prossima ... :-)

[Immagine tratta da: Cliff Pickover]

PS: quanto sopra e' riferito solo a Venture Capital e Start-up; nelle aziende tradizionali, invece, c'e' ancora tanto lavoro da fare, perche' il WEB 2.0 e' ancora poco utilizzato.

PPS: i player del WEB 2.0 rimarranno in pochi e sempre piu' grandi; insomma c'e' poco spazio per le start-up ...

Primo corso in SV 101

Shel sulla porta di casa a San CarlosIeri pomeriggio a San Carlos con Shel Israel, una delle persone che ne capiscono di piu' di social media e blogging, autore di Naked Conversations. Mi ha fatto la prima lezione su che cosa e' e come funziona Silicon Valley. Poi ha anche scritto un post molto carino su come i blog gli hanno cambiato la vita :-)

Per un Italiano/Europeo certe cose sono difficili da capire subito, come e' difficile per Shel capire come ragioniamo noi. Abbiamo parlato un po' di tutto, ma una cosa mi ha colpito in maniera particolare.

Io continuavo a chiedergli perche' fa tutto, e non solo per me, ma per chiunque lui stimi; come mai perde tempo con me a mostrarmi di tutto, come mai parla bene di me sul suo blog, come mai mi presenta delle persone che non avrei mai pensato di poter conoscere etc. Lui dice che lo fa perche' qui e' normale, cioe' lui e' contento se una persona ha successo, perche' poi quel successo porta benefici anche a lui, sia diretti che indiretti. Dice: "tu crei la prossima societa' di successo e io potro' partecipare in qualche modo al tuo successo".

Questo approccio "Win-Win" e' quello che descrive meglio quello che e' successo fino adesso nel social media, ma che e' sempre successo in Silicon Valley, e si riflette nel fatto che la societa' qui e' molto "horizontal", cioe' puoi arrivare a parlare con chiunque molto facilmente. Nessuno se la tira piu' di tanto, insomma, e, secondo i nostri standard, ne avrebbero da tirarsela.

Questo approccio e' molto diverso dal nostro, che definirei "a somma zero", dove psicologicamente io penso che se tu fai i soldi, io li ho persi. In effetti questo e' comune a tutte le societa' che hanno una storia alle spalle e si sono stratificate attraverso gli anni, non solo l'Italia.

Per questo motivo dicevo a Shel ieri che la California mi sembra l'ultima frontiera dove c'e' spazio per crescere e dove un ragazzino di 20 anni puo' cambiare il mondo, e assumere un sessantenne come Shel come consulente, e Shel e' contento di partecipare al suo successo.

Vision

Ieri cena "politica", cioe' si e' parlato un po' di vision, e soprattutto di dove va il mondo ... ?!?!?!

Bolla o non bolla?

Ieri sono stato al Mars, Bar molto alternativo di San Francisco, ad un incontro promosso da un sito creato da due ragazzini molto svegli e bravi che con i loro articoli taglienti prendono in giro il Web 2.0 e le valutazioni delle start-up in questo periodo.

Uncov al Mars BarSembra che tutti abbiano perso la testa, ieri Techcrunch ha pubblicato un articolo citando un analista di Bear Stearns che valuta FaceBook fino a 7 Miliardi di dollari, e afferma che se Yahoo non compra Facebook, fra un po' Facebook compra Yahoo, boh forse non ho capito nulla io :-)

Oggi un articolo della BBC racconta di come sia ritornato l'entusiasmo in Silicon Valley, dove ogni cosa e' oramai possibile.

Il punto e' che queste nuove start-up sono finanziate da Angels e Venture Capital, i quali sono sempre piu' entusiasti del nuovo WEB; fino a quando saranno disposti a finanziare start-up poco innovative, il boom regge e anzi cresce. Queste societa' non vanno in borsa, hanno i bilanci non pubblici e quindi non si puo' capire quanto stiano veramente guadagnando o quanti utenti stiano veramente raccogliendo (il che ha un grande valore anche in mancanza di fatturato immediato). Quindi presumo che ancora per un po' sentiremo di nuovi start-up molto simili finanziati con milioni di dollari.

Purtroppo, come sempre succede in questi casi, l'attenzione si sposta dalla tecnologia e dal prodotto, alla comunicazione e al marketing, ed e' cosi' che tutto diventa meno interessante.

Detto questo, investire adesso o nei prossimi anni in tecnologia e' una scelta giusta, perche' tutto sta cambiando; il punto e' investire su prodotti e servizi veramente innovativi ...

Soffro di disturbi da tecnodipendenza

Se fossi un ragazzo, e fossi stato analizzato, di sicuro mi avrebbero catalogato come sofferente da disturbi di tecnodipendenza.

Veramente non so nulla di questo studio e della metodologia utilizzata, ma in questa fase storica di accelerazione della crescita tecnologica, riuscire a definire la normalita', e di conseguenza l'anormalita', mi sembra, in generale, un po' azzardato :-)

Intelligenza artificiale

Vancouver dal Hayatt 2Sono a Vancouver ad una conferenza sull'intelligenza artificiale. Sto seguendo un workshop su come valutare diverse architetture per l'intelligenza.

Non c'e' molto accordo su nulla. Alla fine uno ha chiesto: "ma se avesse usato Java o C++ per fare questo modello, non sarebbe andata meglio?".

La cosa interessante e' che ognuno la pensa a modo suo, e questa come al solito, e' un segnale del fatto che c'e' tanto da fare, e che prima o poi qualcuno riesce a risolvere il problema in maniera innovativa ...

Sono drogato, e' grave?

Mi rendo conto che oramai non riesco a stare offline per piu' di qualche ora. Ora sono da Starbucks a bere un the, e controllo il blog e le ultime notizie. Se non accendo il PC, allora controllo la posta con il BlackBerry quando sono in giro a camminare.

Stavo notando una cosa. E' la prima volta che a NYC sono completamente wired e cio' produce una strana sensazione. Il mondo fisico mi sembra di colpo meno interessante, o almeno molto limitato rispetto al mondo "virtuale" ... e' una sensazione assurda da spiegare, ma la quantita' di informazione, notizie, contatti che ho online, non sono assolutamente paragonabili a quelle che ho facendo il turista unwired, diciamo.

La verita' e' che i 2 mondi, reale e virtuale stanno convergendo sempre di piu' e questo sta generando un nuovo mondo fatto di una socialita' estesa, di media estesi, di commercio esteso, insomma qualcosa che se poi ti manca, te ne accorgi ...

Sta arrivando un mio amico, ha noleggiato una macchina. Oggi andremo in giro chissa' dove ;-)

Biotecnologie

Due articoli colpiscono l'immaginazione e delineano quello che sta per succedere:
- Venter annuncia di essere riuscito a trasferire il genoma in una cellula "vuota". Lui lo definisce "to boot up a chromosome system"
- Dyson parla di come stiamo per entrare nell'era della "communal evolution"

In ambedue i casi si tratta di descrivere quello che sta succedendo nelle biotecnologie con termini mutuati dalla informatica.

Il brevetto sugli organismi sintetici

In questi ultimi mesi sto cercando di capire un po' di Biologia e di una disciplina che ha un nome molto accattivante: Biologia Sintetica. L'idea e' quella avvicinare la biologia alla ingegneria (posto in maniera molto semplificata).

Ovviamente come tutte le nuove tecnologie ci sara' chi gridera' allo scandalo, perche' non si puo' giocare a costruire la vita artificiale; altri invece, come e' sempre successo in tutta la storia umana, andranno avanti e alla fine anche questa tecnologia fara' parte del bagaglio umano, portando progresso e pericoli annessi (come quando si e' inventato il martello e alcuni l'hanno usato per piantare chiodi, altri per spaccare teste altrui).

Detto questo, dietro le quinte, c'e' chi vorrebbe brevettare alcuni aspetti di queste nuove tecnologie. Una delle grandi questioni aperte nel nuovo millennio (e vale anche per il Software) e': che cosa sia giusto brevettare e che cosa invece non e' brevettabile perche' bene dell'umanita'. C'e' un'associazione, attiva da 25 anni, che si sta battendo per evitare la brevettabilita' di queste tecnologie.

[aggiornamento] fra l'altro e' uscito questo bell'articolo del NYT sui brevetti sul software che condivido in pieno.

Il mondo che cambia

Alcune volte mi e' capitato di raccontare di quando abbiamo creato Splinder e dell'organizzazione del lavoro che avevamo adottato. In effetti per tanto tempo abbiamo collaborato a distanza, senza una sede fisica; utilizzavamo soprattutto l'istant messaging per collaborare e avevamo la sensazione di essere vicini, pur lavorando in citta' diverse (Napoli, Gaeta, Milano, Como, Cagliari, Brussel, Canada, etc.).

Quello che abbiamo sperimentato direttamente e' che la qualita' del lavoro non ne risente, e anzi, si arriva ad essere molto produttivi.

Oggi stavo guardando come evolve un progetto Open Source che si chiama Plasma, e sono finito sulla pagina dei membri del progetto. E' molto interessante notare che lavorano praticamente in fusi orari completamente diversi.

Quando non si fa piu' tecnologia

In questo post Mike Arrington riassume il sentimento di chi nel 2001, quando nessuno voleva piu' investire in Internet, ha creato una start-up perche' credeva nella tecnologia e nella forza delle idee.

Oggi Silicon Valley e' alle prese con un flusso di soldi talmente grande che quello spirito si e' perso e non si parla di altro che di Marketing, di PR e di quanto ti hanno dato i Venture Capitalist come finanziamento della tua societa' (che persegue la stessa di idea di almeno 20 altri Start-up uguali).

Uno dei motivi per i quali mi interessano sempre di piu' cose che non c'entrano nulla con user generated content, web 2.0, etc ... :-)

Essere Amministratore Delegato a 13 anni

E' un po' un'esagerazione, e forse una provocazione, ma la scena di una delle conferenze di imprenditori di Silicon Valley e' stata "rubata" da un ragazzo di 13 anni; non che i partecipanti fossero degli sconosciuti: O'Reilly, Koshla, etc.

Ne avevo parlato in un post di qualche giorno fa, sull'avere 15 anni oggi e potersi inventare business, o almeno prodotti e servizi ...
 

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